PIANETA CALCIO

Pazza Inter? Il Mancio di più: è il mago del 2-2 in rimonta

Da 0-2 a 2-2: un classico del “repertorio” dell’allenatore nerazzurro. In questa stagione è già successo contro Lazio e Napoli, nel 2004 l’impresa riuscì contro la Juventus. Alla base c’è sempre la capacità del Mancio di aggiustare la squadra in corsa
Prendete una squadra “pazza” a caso. Mettetela in mano a un allenatore che gioca sempre per segnare, e mai per non subire. Ne avrete partite spettacolari, nel bene e nel male, spesso anche nel pari. Se la pazza e lo sfrontato in questione, poi, sono l’Inter e Mancini, il risultato è spesso un 2-2, quasi sempre in rimonta. Quello contro il Napoli, raggiunto nel giro di 20’ giocati dopo aver cambiato modulo e atteggiamento, è solo l’ultimo di una grande collezione messa insieme dal Mancio nel corso della sua carriera in nerazzurro. E prima di Napoli, in questa stagione, l’Inter ha recuperato due gol a un’altra squadra che punta in alto, la Lazio. Curioso poi come proprio un 2-2 abbia creato i presupposti per il Mancini-bis, quando Mazzarri, contro il Verona, si impantanò sotto la pioggia facendosi riprendere nel finale.

Anche la prima di Mancini con l’Inter, nel settembre del 2004, fu un 2-2, agguantato dopo essere andato sotto (1-2) a sorpresa contro il Chievo. Nel corso di quel primo anno, ricordato soprattutto per la brutta pareggite, ne collezionò in tutto 7. Sette pareggi per 2-2, di cui ben 5 ottenuti dopo essere stato in svantaggio.

Il secondo della serie arriva già alla 4.a giornata (dopo che, quattro giorni prima, solo una discesa travolgente di Adriano allo scadere aveva trasformato il 2-2 con l’Atalanta in una vittoria): due volte sotto contro il Parma, due volte riacciuffato da Martins. La seconda all’82°, in piena zona-Mancio.
Lo stesso minuto fissa il risultato sul 2-2 anche nella gara di ritorno. Stavolta però l’Inter si complica la vita, andando sotto 2-0 in trasferta. La rimonta nell’ultimo quarto d’ora, con Cordoba (76’) e Vieri su rigore (82’), dopo aver inserito il terzo attaccante, Adriano, togliendo un mediano (Cristiano Zanetti) e passando al 4-3-3.

Il vero Mancio-rischiatutto esce allo scoperto nella sentitissima sfida contro la Juventus, il 28 novembre 2004: sotto di due gol a San Siro (Zalayeta e Ibrahimovic su rigore), Mancini cala il poker d’attaccanti negli ultimi 20 minuti. Al 67’ la doppia sostituzione con cui cambia il volto a squadra e partita: fuori Davids e Van der Meyde, dentro Vieri e Recoba, che vanno ad aggiungersi a Martins e Adriano già in campo, per uno sbilanciatissimo 4-2-4. La Signora va in bambola, l’Inter pareggia nel giro di pochi minuti. Il modo in cui Adriano e Vieri si fiondano a raccogliere la palla in fondo al sacco dopo il gol del pareggio spiega meglio di tante parole il pensiero stupendo che in quel momento attraversa le menti dei pazzi interisti. Finisce 2-2, ma tra Inter e Juve vince Mancini.

Ancora emozioni forti alla 15.a giornata: vantaggio Inter con Adriano, rimonta Siena con Portanova e Flo, che segna il 2-1 all’87°. Al 92° c’è un angolo per l’Inter e Mancini tenta la carta della disperazione: dentro Cruz e fuori Cambiasso. El Jardinero fa appena in tempo ad arrivare in area che dalla bandierina parte un corner tagliato e deviato di testa da Vieri: 2-2. Cruz e delizia, per gli interisti.

Nella stagione successiva è un Mancio più prudente: appena due 2-2 in campionato, contro Sampdoria e Udinese. Quello più spettacolare se lo riserva per il palcoscenico della Champions, agli ottavi contro l’Ajax. Ad Amsterdam l’Inter va sotto 2-0 dopo 20’ (Huntelaar e Rosales); la rimonta tutta nella ripresa, con Stankovic che accorcia e Cruz, questa volta decisivo, in gol all’86°. Sempre agli ottavi di Champions, un anno dopo, nuovo 2-2 contro il Valencia, ma stavolta è l’Inter a farsi raggiungere nei minuti finali. Contro il Palermo in campionato, invece, si torna al classico. Da 0-2 a 2-2, con Cruz e Adriano che sistemano le cose tra il 67° e il 74°, con due gol quasi in fotocopia su cross di Figo.

Ma il 2-2 può essere un’arma a doppio taglio: nella stagione 2007/2008, oltre a quello con il Livorno, l’Inter ne porta a casa un paio che bruciano. Uno in Coppa Italia, con la Juve sotto 2-0 a San Siro che riacchiappa il pari in 10’ (è l’edizione in cui, nella gara di ritorno, Balotelli si “rivela” al mondo facendo doppietta); l’altro con il Siena, alla penultima giornata. Il gol di Kharja rovina quella che era una festa scudetto già apparecchiata. Verdetto rimandato all’ultima, con il sudatissimo 2-0 al Parma firmato da Ibra.

Fonte: SkySport

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui