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Parma, la Guardia di Finanza a casa di Ghirardi. Lucarelli: ”Con il Torino si gioca”

PARMA – Il giorno dopo la sentenza del giudice Pietro Rogato che ha ufficializzato il fallimento del Parma con un buco di 2180 milioni di euro, il club emiliano si risveglia con le pattuglie dell’arma al centro sportivo di Collecchio. Alle 7.30 di questa mattina, infatti, una decina di auto della Guardia di Finanza e dei Carabinieri sono entrate nel centro sportivo crociato. Alcuni dirigenti del club romagnolo hanno varcato il cancello della sede accompagnati dai finanzieri, che avrebbero messo i sigilli ad alcuni uffici. Presente anche Paola Dal Monte, la pm che sta indagando per il reato di bancarotta fraudolenta. Sarebbero circa una settantina le ispezioni effettuate. Oltre a Stadio Tardini e Centro Sportivo di Collecchio, gli agenti hanno fatto controlli nell’abitazione dell’ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi a Carpenedolo (Brescia); qui si sono recati anche negli uffici dell’azienda di famiglia. A Parma controlli in diverse abitazioni di dirigenti e dipendenti del club a partire da Pietro Leonardi, ex amministratore delegato.

DOMENICA SI GIOCHERA’ – Difficile, quindi, per la squadra ducale concentrarsi sulla sfida di domenica al Tardini contro il Torino. La gara, infatti, si giocherà regolarmente nonostante i timori dei giorni scorsi. Dopo il via libera del Comune e dei curatori fallimentari, sono arrivati anche l’ok da parte del Gos (Gruppo operativo sicurezza) e dei giocatori attraverso le parole del capitano Alessandro Lucarelli. “Ormai siamo abituati a queste perquisizioni, non ci sorprendiamo più. Noi siamo qui per allenarci, ma questo rende l’idea di ciò che stiamo vivendo da un po’ di tempo. Se siamo arrivati a questo punto ci sono dei colpevoli, ed è giusto che paghino le conseguenze e rispondano di quello che hanno fatto in questi anni. Domenica si giocherà”.

HA FALLITO GHIRARDI, NON PARMA – “Noi vogliamo giocare – ha poi continuato Lucarelli -, perché e’ il nostro lavoro e vogliamo rimanere a testa alta fino ala fine, perché non è fallito il Parma, non sono falliti i tifosi, la città e nemmeno la squadra, è fallito Tommaso Ghirardi. Abbiamo chiesto garanzie e nuove norme alla Federazione, lunedì incontreremo Tavecchio a Roma. Vogliamo, in vista del Consiglio Federale del 26 marzo, avere delle certezze che delle modifiche vengano attuate. Da questo dipende che la squadra giochi o non giochi. La pensiamo come i nostri tifosi – aggiunge Lucarelli -: non vogliamo farci prendere in giro ed avere garanzie in base a quello che abbiamo chiesto. Se il Parma ha fatto 218 milioni di euro di debiti qualcuno ha sbagliato, e deve prendersi la responsabilità di questo. Taci e Manenti sono danni collaterali, alla base c’erano altre persone”.

PARMA LA PUNTA DI UN ICEBERG – Luca Bucci, storico portiere del club emiliano e attualmente preparatore dei portieri, non scarica le colpe su Taci e Manenti: “C’è un buco di 218 milioni di euro che è stato fatto da chi ha amministrato il club non in questi ultimi mesi, ma in precedenza. Non è una bazzeccola visto che questa società era stata presa nel 2007 con zero debiti e con dei soldi in cassa, ed io ero presente. La cosa che noi ci aspettiamo è che ci sia una continuità, non tanto per noi o per il sottoscritto che ha avuto tanto dal calcio, anche economicamente. Qui ci sono persone con stipendi normalissimi, con i quali mandano avanti le proprie famiglie. Ho letto che ci sono stati già dei controlli della Covisoc, ed erano state segnalate delle irregolarità: credo che non sia stato proprio regolare ignorare questi avvisi. Dobbiamo avere la certezza che vengano cambiate le regole e che non si permetta più che si creino situazioni di questo genere. Non solo al Parma in Serie A, perché ogni anno saltano delle società nelle serie minori e nessuno se ne accorge. Il Parma è la punta dell’iceberg”.

Fonte: Repubblica

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