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AMARCORD: NAPOLI-SAMPDORIA

Ma il cielo è sempre più blu”, uno dei cavalli di battaglia di Rino Gaetano, è divenuto l’inno ufficiale della tifoseria della Sampdoria prossima avversaria del Napoli.

Anche se in notturna, il cielo sopra questa sfida è molto più vicino all’azzurro del Napoli che al blu della Sampdoria. Questo per sottolineare il bilancio positivo dei partenopei negli incontri con i liguri al San Paolo: cinque successi su sei partite dal ritorno in A del club di De Laurentiis. Due 2-0, nel 2007 e nel 2008, un 1-0 firmato da Denis il 10 gennaio 2010 ed il secco 4-0 del 30 gennaio 2011: tripletta di Cavani più Hamsik. Il 17 febbraio 2013 finì a reti bianche e sul palo colpito da Hamsik si infransero le residue velleità di scudetto.

L’anno scorso, alla ripresa del campionato dopo le ferie natalizie, il Napoli si impose 2-0: un successo targato Mertens per la doppietta del belga che andò a segno al 53° mandando in rete un assist di Higuaìn e trasformando una punizione al 62°. Vittoria sudata più del previsto dato che l’assedio del primo tempo condotto per lo più da Callejon, Higuaìn e lo stesso Mertens aveva fatto sembrare stregata la porta degli ospiti.

Napoli e Sampdoria, una storia per certi aspetti simile quella dei due club, almeno per quanto concerne il passato più recente. Napoli campione d’Italia, per l’ultima volta, nel 1990, Sampdoria nel 1991. Azzurri retrocessi in B al termine della stagione 1997-98, blucerchiati, anche in questo caso, un anno dopo. Napoli definitivamente tornato in A nel 2007, Samp nel 2003 ma non definitivamente; ancora un anno di B nel 2011 dopo una finale di Coppa Italia persa nel 2009 a differenza del Napoli che invece si è aggiudicato il trofeo nel 2012. Anche qui c’è un filo conduttore: in entrambe le panchine c’era Walter Mazzarri.

La Sampdoria però si è presa le sue soddisfazioni, la più clamorosa delle quali è il 4-1 con cui sbancò il San Paolo il 18 novembre 1990. Quella partita fu in pratica la consegna dello scettro del Napoli campione d’Italia alla Sampdoria che avrebbe vinto lo scudetto a fine stagione. Azzurri in vantaggio con Incocciati al 40° ed intervallo con il Napoli già sotto per 2-1. La premiata ditta VialliMancini firmò una doppietta ciascuno e gli azzurri furono sepolti da quattro reti.

Due anni prima un’altra vittoria dei liguri ed un’altra coincidenza: anche qui fu sconfitto il Napoli scudettato. Era l’ultima giornata della stagione 1987-88, il Milan aveva strappato il tricolore vincendo al San Paolo e la squadra azzurra si ammutinò contro il mister Ottavio Bianchi. Contestazione feroce del pubblico, fischi anche al gol del vantaggio di Carnevale ma contro un Napoli in disarmo la Samp non ebbe difficoltà a ribaltare il risultato prima con Luca Pellegrini poi con Vialli all’87°.

Napoli-Sampdoria fu anche la partita dell’esordio di Maradona al San Paolo: 23 settembre 1984, una settimana prima il Napoli era stato sconfitto 3-1 dal Verona al Bentegodi, ed un San Paolo stracolmo trattenne il fiato quando Re Diego mise palla sul dischetto per calciare un rigore. Palla in rete, guizzo felino del Pibe che esultò sommerso da compagni e raccattapalle ma quel gol non portò alla vittoria; Salsano con un tapin vincente fissò il risultato sull’1-1. Ancora 1-1 e ancora gol di Maradona il 1° marzo 1987; qui furono i liguri a portarsi sull’1-0 con una botta di Lorenzo che fallì il 2-0 su contropiede qualche minuto dopo. Quindi cross di Renica dalla fascia sinistra tuffo di Maradona e palla in rete.

La Samp passò con Scanziani, 0-1, il 7 novembre 1982 contro un Napoli in grave crisi societaria e tecnica ma non passò mai negli incontri disputatisi in Serie B: 1-0 il 21 novembre 1999, gol di Schwoch e due 1-1, con due gol di Montezine, nelle stagioni 2001-2002 e 2002-2003.

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