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Calcio a 5 – Napoli, Varriale e De Milato alla vigilia del final eight scudetto

La cultura sportiva nasce dai giovani. E’ questo il credo del Napoli Calcio a 5, declinato in tutte le figure che, davanti e dietro il palcoscenico, portano avanti il progetto azzurro. Alla vigilia delle Final Eight che vedranno impegnate le formazioni Allievi e Juniores, pronte a dare battaglia per portare a casa il tricolore, ecco il racconto di chi vive quotidianamente a contatto con i futuri campioni azzurri, vale a dire Salvatore Varriale e Antonio De Milato, dirigenti tuttofare del settore giovanile napoletano. “Sono sempre stato un uomo di campo – spiega Varriale -; ho cominciato col calcio, da dirigente del Savoia negli anni della C1 e della B, poi ho sposato il futsal. I primi passi nella Luzzatti, la squadra in cui hanno cominciato tanti ragazzi che poi sono esplosi. Tra tutti Massimo De Luca, che oggi gioca in Nazionale. Da dirigente, ho sempre apprezzato il lavoro di Stefano Salviati, col quale c’è sempre stato un rapporto di stima reciproca e non appena si è presentata la possibilità, sono stato felice di poter collaborare col Napoli Calcio a 5. Vivo il futsal come una grande passione, ho seguito da dirigente anche la Rappresentativa Campana e la più grande soddisfazione è vedere crescere i nostri ragazzi. L’esempio può essere Claudio Virenti, che conosco dai tempi dello Sparta e sta diventando un piccolo, grande uomo e un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra”.

“Sono stato coinvolto nel progetto azzurro da Padre Federico De Candia, già dai tempi del Napoli Ma.Ma. – racconta De Milato –. Poter accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita che ti offre immense soddisfazioni. Molti di loro imparano a diventare uomini prima che atleti. Il Napoli è una splendida realtà perché il messaggio sociale che sta alla base del progetto è veramente condiviso da tutti, giocatori, staff e dirigenti. Ovviamente poi c’è l’aspetto sportivo e quando si scende in campo lo si fa per vincere. Mi sento un po’ il talismano – sorride – perché c’ero quando il Napoli Ma.Ma. vinse il titolo giovanile in Puglia e c’ero anche un anno fa, quando gli Allievi del Napoli hanno vinto il tricolore. La speranza è che tra qualche giorno i ragazzi possano alzare un’altra coppa. La meriterebbero per l’impegno che ci mettono”.

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!