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Zaccaria: “Cari rafaeliti, ma vi siete resi conto di quel che è successo in Napoli-Lazio, all’ottavo del secondo tempo agli azzurri?”

zaccaria2Mario Zaccaria, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Carissimi Rafaeliti cultori appassionati dell’arte del giocar bene a pallone, seguaci indomabili di un guru delle panchine, di un allenatore esperto e vincente come ce ne sono pochissimi al mondo, fatemi un santissimo piacere, andatevi a rivedere la registrazione della partita Napoli-Lazio e fate una riflessione su ciò che accade in campo a partire dall’ottavo minuto della ripresa. Vi accorgerete (spero) di come il Napoli sia cambiato da così a così, di come il gioco degli azzurri che, fino a quel momento, era il solito gioco stucchevole e compassato che abbiamo ammirato in tante occasioni in questa stagione (e per la verità anche nella precedente) sia all’improvviso diventato brillante, scintillante, armonioso, a tratti irresistibile. Come mai? E’ semplice. Il genio della panchina, l’uomo che ha dato al Napoli una dimensione internazionale, il tecnico che non cambia mai le sue idee perché avere dubbi e ripensamenti è un peccato mortale, l’allenatore che ha fatto del 4-2-3-1 una fede, una condizione dell’animo, il karma della sua esistenza, ebbene questo santo uomo, in un attimo di follia, ha deciso di riportare nel suo ruolo, vale a dire a centrocampo, Marek Hamsik, quello che due anni fa era considerato uno dei più forti giocatori al mondo, invidiato da tutta l’Europa dei grandi del calcio e che nelle ultime due stagioni si è ridotto quasi ad una comparsa, un mezzo giocatore, da mandare in campo una volta si ed una no, insomma uno dei tanti. Il campionato si è concluso come era facile immaginare, vale a dire con il Napoli al quinto posto, superato anche dalla Fiorentina e, grazie al cielo, perlomeno qualificato per i gironi dell’Europa League, che sarà pure una ‘coppetta’ secondaria, come sostiene il presidente De Laurentiis, ma che è quel poco che ci rimane per non uscire dal giro internazionale. Ringraziamo con la faccia per terra Rafa Benitez per tutto quello che ci ha dato e gli auguriamo tutto il bene di questo mondo per il suo nuovo impegno con il Real Madrid che si appresta ad assumere ufficialmente (sono curioso di sapere se la moglie e le figlie torneranno in patria o decideranno di rimanere nell’allegra e gioiosa Liverpool, una vitalissima ed abbagliante metropoli, un vero e proprio crocevia dell’Universo). Per quanto mi riguarda, quando ho saputo che l’allenatore del Napoli, al di là delle meline verbali e delle finte con la stampa più irresistibili di quelle di Lionel Messi, sarebbe andato a sacrificarsi lontano dalla famiglia a Madrid ho immediatamente pensato: “Ma guarda un po’: Giorgio se ne vuole andare ed il Vescovo lo vuole mandare”. Carissimi Rafaeliti, a due anni di distanza dall’avvento del Verbo, durante i quali abbiamo realizzato il fantasmagorico bottino di una Coppa Italia e di una Supercoppa italiana (quattro partite vinte in tutto, di cui una ai rigori), rimaniamo ora con una squadra sbrindellata, carente in difesa ed a centrocampo, con una serie di giocatori demotivati, arrabbiati e demoralizzati. Insomma ci resta un cumulo di macerie sul quale sarà difficile (ed in ogni caso molto costoso) ricostruire qualcosa di buono. Qualcuno dirà ora che la colpa di tutto è di Higuain, perché se avesse trasformato quel benedetto rigore (a proposito, ma tra i compiti dell’allenatore non c’è anche quello di imporre a uno che i rigori non li sa tirare di starsene buono e di lasciare spazio ad un compagno più capace?) il Napoli si sarebbe qualificato per il preliminare di Champions. Evidentemente costoro si sono dimenticati di tutte le scene indecorose, i bocconi amari, il senso di impotenza che ci ha attanagliato ogni volta che nel corso di questa appena conclusa e della passata stagione siamo stati costretti a vedere in campo un Napoli senza capo né coda, scombinato sul piano tattico, affannante ed impotente anche contro vere e proprie corazzate che si chiamano Chievo, Atalanta, Verona, Parma ed Empoli e mi fermo qui per carità di patria. Allora, carissimi Rafaeliti, vi dico con sincerità che non ho alcuna nostalgia del nostro ex allenatore. Che Iddio lo accompagni nella sua nuova esaltante avventura. Gli auguro di vincere campionati, coppe e coppette, faccia del Real Madrid ciò che vuole. Non so quello che accadrà al Napoli e chi sarà chiamato a dirigerlo il prossimo anno. Mi auguro soltanto che si tratti di un professionista serio come lo è sicuramente Benitez, ma al tempo stesso umile, duttile, malleabile nel carattere e privo di certezze. Perché chi ha dubbi, chi è capace di mettersi in discussione, chi ha l’umiltà di pentirsi di alcune sue scelte e se è il caso di tornare indietro, mi dà più garanzie. E per piacere, fatemi giocare Hamsik a centrocampo, perché non è mai stato una punta e non lo sarà mai e dopo due anni non ce la faccio più a vedergli fare la comparsa come se fosse uno qualunque mentre invece è un grandissimo, impareggiabile campione”.

 

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!