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Agnelli bacchetta la Juventus: “Rinnovamento non giustifica 14° posto”

TORINO – Il pessimo inizio in campionato della Juventus non è andato giù al suo presidente. Andrea Agnelli, infatti, in occasione dell’assemblea degli azionisti allo Stadium ha espresso il proprio disappunto per i risultati ottenuti sin qui dagli uomini di Allegri. “Eravamo consapevoli che il processo di rinnovamento della rosa avrebbe potuto creare qualche difficoltà, ma non è assolutamente una giustificazione del 14/o posto attuale in classifica”. Poi guarda con ottimismo al futuro: “Gli investimenti per Dybala, Lemina, Rugani, Morata, Sturaro, Pogba e Zaza ci garantiscono un grande futuro. Siamo sempre vigili sul mercato e siamo pronti a sfruttare situazioni come quella di Tevez”.

SERVE CAMBIO GOVERNANCE ITALIANA – “Il turn around che avevamo iniziato nel 2010 – spiega ancora Agnelli – si può dire completato. Adesso abbiamo sfide davanti a noi se possibile ancora più difficili e solo con una struttura equilibrata dei ricavi si può competere ad alto livello. Dagli ultimi eventi accaduti dopo la mia lettera agli azionisti – ha detto poi il presidente bianconero allargando il campo al calcio in generale – emerge l’enorme bisogno di un cambiamento della governance del calcio a livello nazionale ed internazionale che permetta al mondo del calcio di riacquisire la centralità verso tutti gli stakeholder e soprattutto verso i tifosi”.

LIMITARE I PRESTITI – Agnelli ha poi aggiunto: “Il calcio italiano si trova in una fase transitoria e per raggiungere le big europee serve un contesto nazionale. Non ho mai nascosto che si possano dare contributi più alti ai campionati minori, ma a fronte di un progetto sportivo ben definito. La riduzione del numero delle squadre è fondamentale come l’istituzione delle seconde squadre. Le seconde squadre ci permetterebbero di fare meno prestiti come succede in Premier League”. Proprio i prestiti dei giocatori sono uno dei grossi problemi da risolvere e dopo aver sviscerato i dati dei principali paesi antagonisti dell’Italia in Europa, Agnelli ha chiarito: “La Serie A ha 452 giocatori in prestito (la Premier League solo 175, ndr). Così si perde il controllo della crescita del giocatore”.

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Protagonisti:
andrea agnelli
Fonte: Repubblica

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