PIANETA CALCIO

Lapadula da record, il signore del gol. Meglio di lui solo Higuain

PESCARA, Gianluca Lapadula
PESCARA, Gianluca Lapadula
Più di Toni, Éder e Gabbiadini nonché di Berardi, Quagliarella e Di Natale. Forte di 21 gol segnati, collezionati tra Teramo e Pescara, Gianluca Lapadula è il migliore attaccante italiano del 2015 nei campionati nostrani. Lo precede solo Gonzalo Higuain. Un exploit che, a 25 anni, lo consegna a maggior ragione alle cronache e alle sirene di mercato: si è già fatto avanti il Liverpool di Klopp per il centravanti torinese di Borgo Filadelfia. Un interesse che inevitabilmente lo ha riempito di orgoglio.                                                                                                                                                                                 Classe 1990, nato a Torino da padre pugliese e madre peruviana, Lapadula ha frequentato fino ai 14 anni il vivaio della Juventus insieme ai vari Marrone, Pinsoglio e Fausto Rossi. Tifoso bianconero, non ha mai nascosto la sua stima per Alex Del Piero.  Gli 8 anni alla Juventus hanno preceduto le parentesi a Treviso, Vercelli e Ivrea. Entrato in orbita Parma, vi è rimasto fino alla scorsa estate dopo 7 esperienze diverse sempre a titolo temporaneo. Un curriculum che ne ha forgiato carattere e qualità.Tra luglio 2010 e giugno 2015, infatti, Lapadula ha vestito le maglie di Atletico Roma (annata tormentata dagli infortuni), Ravenna e San Marino, stagione quest’ultima da 24 gol che gli ha spalancato le porte di Cesena prima e Frosinone poi.                                                                                                                                                     Nel campionato 2013-2014 milita in Slovenia con il Nova Gorica, società satellite del Parma nella quale accumula 11 reti. Esperienza fondamentale per sua stessa ammissione e che anticipa il prestito a Teramo, un’altra tappa decisiva nella sua carriera. Oltre al progetto tecnico la scelta viene consigliata dalla zia peruviana di Lima, chiromante di professione, che gli consiglia un club dalla maglia biancorossa. Tra le squadre interessate vi era proprio il Teramo, sua destinazione nella scorsa stagione.                                                                                                                                                             La coppia con Alfredo Donnarumma, tandem ribattezzato “i gemelli del gol”, somma la bellezza di 43 reti e trascina gli abruzzesi ad una storica promozione in Serie B. Gioia guastata dallo scandalo calcioscommesse, che cancella il traguardo del Teramo. “LapaGol”, “Principe dell’Adriatico” ma soprattutto “Sir William” (in onore di Braveheart) sono i soprannomi concessi a Lapadula in carriera. Amante della musica e abile al pianoforte, Gianluca conserva tuttora il rispetto delle vecchie tifoserie. Svincolato in estate dal Parma dopo il fallimento del club, Lapadula si lega all’ambizioso Pescara a fine giugno. Alla corte di Oddo trova la concorrenza dei vari Cocco, Caprari, Sansovini e Forte ritagliandosi presto un ruolo da protagonista. Non arriva a 1.80 metri ma Lapadula, prima o seconda punta in base alle necessità, vanta fisico e esplosività, un sinistro letale e l’abilità di svariare sull’intero fronte offensivo. Un repertorio che lo innalza come prototipo dell’attaccante moderno. Squalificato al debutto contro il Livorno, il bomber torinese inizia dal 1’ tutte le successive partite del Pescara, sintomo della fiducia concessa da Oddo. A secco contro Perugia, Bari e Salernitana, dalla 5.a giornata Lapadula non si è più fermato.                                                                            In gol contro Vicenza, Cagliari, Ascoli e Trapani, assistman contro la Pro Vercelli e doppietta rifilata all’ex capolista Crotone nel 4-1 all’Adriatico. Domato da Novara e Ternana in altrettanti ko, Lapadula è tornato alle reti (2) nel successo di Como. Proprio l’ennesimo exploit al Sinigaglia l’ha trascinato in vetta alla classifica dei cannonieri della Serie B con 8 gol senza calci di rigore, staccando Geijo e Vantaggiato (entrambi a 7) e davanti alla coppia Farias-Trotta, fermi a quota 6 reti. Il computo dell’anno solare, pertanto, contempla i 13 centri segnati a Teramo da gennaio oltre alle 8 perle accumulate in stagione a Pescara. Nei campionati professionistici italiani nessun connazionale ha fatto meglio dei suoi 21 sigilli, un patrimonio. Solo Higuain precede il 25enne torinese, che in Abruzzo ha dato una svolta decisiva alla sua carriera. Il ricco bottino e la promozione (poi sfumata) a Teramo gettano indizi anche alle latitudini dello stadio Adriatico. Il Pescara sogna con Lapadula.

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