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Sarri vince più di tutti

Si chiama Sarri, vince partite. E a Napoli lo sta facendo con una continuità impressionante, con buona pace di chi prima di lui s’è accomodato su quella panchina. Diciotto gare, 13 vittorie e una sola sconfitta, una capacità di arrivare al successo pari al 72,2%. Un abisso, se si pensa oltre la soglia del cinquanta per cento s’è spinto il solo Benitez, ma di poco, mentre Mazzarri (che pure ha regalato a De Laurentiis il primo trofeo) e Reja, chi più e chi meno, ci si sono avvicinati per difetto. Proviamo a tradurre queste percentuali in immagini concrete. Partiamo dalla combinazione minima, due partite: con Reja e Mazzarri, tendenzialmente, arriva una vittoria, mentre con Donadoni (suo il regno più breve e anche il ruolino peggiore) per ottenere il medesimo risultato può essere necessario giocare altre due partite (26,3% di successi, cioè uno ogni quattro partite). Torniamo alla coppia minima, due gare: con Reja e Mazzarri arriva una vittoria, ma se in panchina c’è Sarri allora è ampiamente garantito il secondo successo giocando anche la terza gara della serie. Dal 2010-11, quando era all’Alessandria in Lega Pro, la sua percentuale di vittorie è sempre stata in costante aumento, dal 42% al 47%, con l’unico calo (inevitabile) accusato all’esordio in A con l’Empoli. Che però ha portato alla salvezza con 29 risultati utili su 41, Coppa Italia inclusa. Ecco l’altro risvolto: in questo stesso periodo, le squadre di Sarri hanno portato a casa un risultato il 70% delle volte.

corriere dello sport

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