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Lazio, Pioli: “Con il Carpi è complicato. Ma i big non partiranno”

ROMA – La prima conferenza del 2016 biancoceleste, la prima del nuovo anno per Stefano Pioli, è riassumibile in uno slogan: “Bentornato campionato!”. Non vedeva l’ora, il tecnico emiliano, di riprendere il discorso interrotto nell’ultima domenica prima di Natale. L’onda lunga della vittoria in casa dell’Inter (preceduta dal successo in Coppa Italia con l’Udinese) ancora produce i suoi effetti, meglio amplificarla prima che si esaurisca. “Le due vittorie ci hanno dato fiducia e morale, ho ritrovato la squadra con un ottimo atteggiamento. Ma ora dobbiamo recuperare posizioni in classifica, ricominciare a pedalare già da domani in una gara molto importante”, rilancia Pioli alla vigilia della sfida contro il Carpi.

PIOLI: “L’OBIETTIVO RESTA CONFERMARCI IN EUROPA”  –  Niente carbone nella calza, la Lazio attende dalla Befana solo i tre punti. Ossigeno vitale per non abbandonare le speranze di risalita: “Il nostro obiettivo è chiaro, una società come la Lazio deve giocare in Europa. Abbiamo ancora tre fronti per riuscirci. È chiaro che in campionato siamo in ritardo rispetto alle prime cinque posizioni, dove ci trovano tutte squadre forti. Non sarà facile, ma credo nella stoffa della squadra. Possiamo e dobbiamo pensare solo alle nostre prestazioni, mancano ancora tantissime partite alla fine. Anche la Coppa Italia e l’Europa League sono nostri obiettivi, ci aspettano turni non agevoli ma possiamo farcela”. Ottimismo, ottimismo, ottimismo: l’alba del 2016 di Pioli è colorata dai buoni propositi. E dalla speranza di vedere un Olimpico di nuovo pieno, coronamento dei circa 4.000 tifosi che il 2 gennaio hanno popolato le tribune di Formello per una semplice amichevole: “Poco tempo fa alla squadra ho fatto un discorso – rivela Pioli – in cui ho spiegato che è difficile pretendere risultati diversi se non avessimo invertito la rotta. Capisco i tifosi, comprendo le difficoltà dovute ai controlli, alle barriere e alle proteste. Ma credo anche che loro ci servano, ne abbiamo bisogno innanzitutto noi ma anche loro stessi in quanto tifosi. Faccio un appello a loro chiedendo di sostenerci, se dovesse capitare anche di fischiarci. A Formello è stato importante per i giocatori vedere tutta quella gente, speriamo sia così anche all’Olimpico”.

“NON SOTTOVALUTIAMO IL CARPI, SARÀ MOLTO COMPLICATO”  –  Il mister biancoceleste è impaziente di riprendere il suo posto in panchina, l’inattività forzata gli va decisamente stretta: “Fosse per me giocherei anche a Ferragosto, molto prima di quanto si comincia in Italia. La sosta di Natale è troppo strana, bisogna concedere sette giorni di riposo ai giocatori, quando subito dopo ci sono tante gare da disputare. E poi la gente durante le feste dimostra che ha comunque voglia di andare allo stadio”. Benvenuto Carpi, insomma, anche se Pioli non si fida affatto della formazione di Castori: “È una squadra difficile da affrontare, ci attende una partita complicata dal punto di vista tattico, dato che trovano nelle ripartenze le loro armi migliori. Hanno pareggiato con grandi squadre come Milan e Napoli e segnato due gol alla Juventus. Ci vorrà un grande spirito, ma siamo la Lazio, giochiamo in casa e vogliamo vincere”. Poca pre tattica, almeno per quanto riguarda il modulo: “Il sistema di gioco sarà lo stesso delle ultime partite, ossia il 4-3-3. Mauri? Sta bene, come tutti i giocatori a parte gli infortunati”.

“NON MI ASPETTO CESSIONI ECCELLENTI A GENNAIO”  –  Il ballottaggio vero e proprio riguarda la fascia sinistra del tridente, con Keita pronto a insidiare Felipe Anderson: “Parlo spesso con Keita, ho avuto modo di confrontarmi con lui anche riguardo alle sue ultime dichiarazioni, mi sono molto piaciute. Spero rimanga coerente e le trasporti sul campo, in questo modo avrà sicuramente le sue possibilità”. Spera rimangano anche tutti i big, da Felipe Anderson a Candreva, passando per Biglia: “Questo è un periodo importante, dove la stampa si dà da fare, dove ci sono molte chiacchiere. Ma io ho visto solamente un gruppo compatto, concentrato, senza sentori di distrazione. La squadra è motivata, tutti i giocatori lo sono, non ci sono situazioni particolari da affrontare. Se e quando ci saranno, sarò pronto a intervenire. Comunque non temo di perdere i big, anche se devo dire che ho un mio modo di approcciarmi al mercato: ci sono dei ruoli, l’allenatore deve allenare i giocatori e dare indicazioni alla società, a cui spettano le scelte di acquisti e cessioni”. La prima operazione è quella di Milan Bisevac. Difficile, praticamente impossibile che possa essere disponibile già con il Carpi: “Credo sia presto per domani, a prescindere dal tesseramento”.

BISEVAC A ROMA: VISITE MEDICHE E FIRMA SUL CONTRATTO   –  Si è presentato in tarda mattinata, Milan Bisevac, il primo acquisto della Lazio nella sessione di mercato di gennaio. È stato prelevato dal Lione per poco meno di un milione e si appresta a firmare un contratto da un anno e mezzo (fino a giugno 2017)  a circa un milione complessivo. Abbigliamento casual per lui; scarpe da ginnastica, jeans, felpa e un berretto nero con una scritta, “Icon”, che la dice lunga sulle sue ambizioni. Già, perché il suo non è certo un nome che fa entusiasmare la piazza, ma se  –  come assicurano le lunghe visite mediche (circa 4 ore) appena sostenute in clinica Paideia  –  la sua condizione fisica dà garanzie, si tratta di un giocatore carismatico e con una buona esperienza. Uno che alla difesa della Lazio di adesso può fare davvero comodo, come sottolinea anche Pioli: “È un giocatore di personalità. Ho bisogno di calciatori intelligenti e che sappiano stare in campo e lui ha questi requisiti. Un giudizio completo potrò darlo solo quando lo vedrò allenarsi, ma sono contento che il primo tassello sia arrivato all’inizio del mercato”. Il primo, appunto. Perché neanche troppo tra le righe il tecnico fa capire di aspettarsi anche qualcos’altro: “Non voglio dare vantaggi o svantaggi alle nostre trattative che ci sono. La società sa quali sono le mie esigenze e quindi mi aspetto che faccia, come già sta facendo, quello che è giusto per la squadra”.

Fonte: Repubblica

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