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Milan, Mihajlovic: “Se siamo concentrati possiamo vincere con chiunque”

MILANO – Un appello con tre esami decisivi. E’ questa la sessione che ha in testa Sinisa Mihajlovic per l’inizio del 2016 rossonero. Bologna e Roma in campionato, Carpi in Coppa Italia. Un filotto necessario per dare continuità dopo la vittoria col Frosinone prima di Natale.

Mihajlovic, cosa chiede alla squadra all’inizio del nuovo anno?
“Il 2016 passa dalle prime tre sfide dell’anno. Saranno fondamentali. Domani abbiamo il Bologna in casa, poi la Roma all’Olimpico e il Carpi in coppa Italia. Dobbiamo vincere con Bologna e Carpi e cercare il colpo a Roma. Se ci riusciamo svoltiamo e cominciamo il girone di ritorno più carichi. Tutto passa da queste tre partite. Altrimenti sarà un’agonia”.
La vittoria di Frosinone potrebbe rappresentare una svolta?
“Siamo la squadra con più svolte di tutte  –  sorride Mihajlovic  –  lo diciamo dopo ogni vittoria, poi arriva una batosta. Scherzi a parte, possiamo vincere con tutti se non ci sentiamo superiori a nessuno. Non ci basta essere più bravi tecnicamente. Non si vince solo con questo, possono farlo solo Barcellona e Bayern. Noi abbiamo bisogno di avere sempre l’atteggiamento giusto. Dobbiamo correre e pedalare”.
Secondo alcune voci, la sua avventura al Milan finirà comunque a fine campionato.
“C’è un proverbio, come ho spiegato anche ai miei ragazzi, che dice: un leone non perde il sonno per l’opinione di una pecora, un leone se la mangia. Io sto pensando a gettare le basi per un futuro migliore del Milan. A Frosinone abbiamo chiuso con 8/11 italiani con una media età di 25 anni, una delle più basse della Serie A, ma nessuno mette in evidenza questi elementi”.
Cosa si aspetta dal mercato di gennaio?
“Io e la società abbiamo le idee chiare, di mercato parlo solo col club. Intanto è arrivato Boateng, fra un po’ tornano Balotelli e Menez”.
Esattamente quando è previsto il loro rientro?
“Balotelli sta bene, deve recuperare la condizione fisica e sta lavorando bene, diciamo che rientrerà fra metà gennaio e fine gennaio se non succede niente di nuovo. Anche Menez ha cominciato la preparazione con la palla, ma non gioca da aprile, ci vuole tempo. Deve recuperare condizione e vedere come risponde la schiena. Vediamo giorno per giorno senza rischiare niente”.
Vorrebbe un regalo da Berlusconi?
“Berlusconi mi ha già fatto un regalo facendomi allenare il Milan, questo rimane per tutta la vita e non c’è regalo più bello”.
Boateng potrebbe partire dall’inizio?
“Non credo. Se ci dovesse essere bisogno, potrebbe entrare a gara in corso”.
Che sfida sarà quella col Bologna?
“Una partita difficile perché loro stanno facendo ottime cose con Donadoni in panchina. Sono molto bravi sulle palle inattive. Non hanno mai subito gol su questo tipo di azioni escluse le punizioni dirette e invece ne hanno segnati diversi. E speriamo che Destro non rispetti la regola dell’ex che segna alle sue squadre precedenti”.
Lei e Donadoni siete molto diversi caratterialmente.
“E’ un grande allenatore, lo ha sempre dimostrato. Con lui il Bologna ha fatto il salto di qualità, è pericolosa e in fiducia. Verranno qua per fare il colpo per riscattarsi dopo la sconfitta casalinga con l’Empoli. E invidio gli allenatori come lui che riescano a stare fermi in panchina senza agitarsi troppo. Io non ci riesco proprio”.
A proposito di allenatori, cosa ne pensa della scelta del Real Madrid di puntare su Zidane?
“E’ stato uno dei più grandi calciatori degli ultimi 20-30 anni, ma fare l’allenatore è tutta un’altra cosa. Da un anno e mezzo allena la squadra B del Real e poi ha fatto il secondo di Ancelotti, sicuramente ha imparato qualcosa. Mi dispiace per Rafa Benitez ma sono contento per Zizou, spero che faccia bene”.
 
HONDA CRITICO  –  Dal Giappone rimbalzano altre opinioni critiche di Keisuke Honda sulla gestione del Milan degli ultimi anni. “Il pedigree rossonero è ancora vincente  –  dice il centrocampista nipponico all’agenzia Kyodo News  –  abbiamo il potenziale per rialzarci ma se riusciremo a rimetterci in piedi mentre io sono ancora qui è un altro discorso. Sono stato voluto da Allegri, ma poi la situazione ha cominciato a diventare brutta. Sono arrivato con la speranza di aiutare a cambiare le cose, ma poi gli allenatori hanno iniziato a essere esonerati e come risultato il Milan ha viaggiato su una strada difficile negli ultimi anni. Non siamo più nella posizione di prendere qualcuno e sperare che lui da solo sistemi tutto. Negli ultimi tre anni abbiamo preso Kakà, Robinho, Balotelli, Muntari, Essien, Fernando Torres che ora gioca alla grande per l’Atletico Madrid. La gente non sembra notare queste cose”. Mihajlovic commenta con una battuta: “Non ho letto le parole di Honda. Vedo che qua non parla, poi quando va in Giappone parla. Forse non è stato inteso bene, non so, bisogna vedere cosa hanno riportato. Lui capisce quello che vuole, fa il napoletano, non è giapponese”.
 
MONTOLIVO VUOLE DIMENTICARE  –  Montolivo vuole andare oltre il ricordo dell’ultimo mese di gennaio molto negativo. “Sappiamo che non è andata bene a inizio 2015 ma dobbiamo cercare di dimenticare. Continuare a pensare non fa bene”. Il capitano rossonero non vuole sentire parlare di una sua difficoltà a giocare a San Siro dopo i fischi rimediati durante la partita col Verona: “Non credo si possa arrivare a una conclusione simile per una sola partita. La curva continua a contestare? Rispetto le loro opinioni. Non ho niente da dire se non chiedere il loro sostegno”. Granitico De Jong che non vuole dire una parola sulle voci di mercato secondo le quali alcuni club inglesi sarebbero sulle sue tracce: “Non sono qui per parlare del mio futuro”.
 

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Protagonisti:
sinisa Mihajlovic

Fonte: Repubblica

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