PIANETA CALCIO

Sarri, atti al giudice: rischia da 3 turni a 4 mesi. “Mi scuso ancora”

“Mi sono già scusato, e le ribadisco: non sono assolutamente omofobo. Ho avuto amici gay”. Così il tecnico del Napoli è tornato sulla lite con Mancini, ricevendo il Tapiro d’Oro all’indomani della polemica con il tecnico dell’Inter.

Sono intanto già al giudice sportivo gli atti sulle offese di Sarri a Mancini, ieri dopo Napoli-Inter. Sarà con ogni probabilità proprio Tosel, che ha già in mano il rapporto degli ispettori della Procura federale con le audizioni immediate dei 2 tecnici, a valutare l’entità delle eventuali sanzioni a Sarri. Si va da una multa o una squalifica breve, in caso le frasi vengano definite “dichiarazioni lesive” fino a una squalifica di “non meno di 4 mesi” se Tosel le riterrà “frasi discriminatorie”. Resta aperta la possibilità che il giudice chieda un supplemento di indagini alla procura.

Il giudice sportivo valuterà le carte trasmesse dagli ispettori Figc e deciderà su Sarri entro domani, dopo l’ultimo quarto di finale di Coppa italia in programma stasera. E’ probabile che ritenga sufficienti gli elementi a sua disposizione, ma il nodo sarà decidere se le frasi del tecnico napoletano siano “dichiarazioni lesive” e dunque ricadano nella violazione dell’articolo 5 del codice di giustizia sportiva; oppure se configurino un’offesa a carattere “discriminatorio” su basi sessuali, e in questo caso la violazione sarebbe dell’articolo 11, che prevede già in sé la sanzione di “non meno di quattro mesi”. Le altre violazioni hanno sanzioni che vanno dall’ammenda all’inibizione per lunghi periodi, passando per una squalifica che va fino a 3 giornate nella maggior parte dei casi, con un minimo di quattro in quelli più gravi. Tra le circostanze esimenti, il codice prevede anche le scuse.

Malagò: “Spero che Sarri e Mancini si stringano la mano” – Se quelle frasi sono state dette non capisco la giustificazione di Sarri, cioè che quelle cose devono rimanere in campo. Sarri è intelligente e sa che non si possono circoscrivere quelle cose a un discorso di campo altrimenti non si finisce mai”. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sulla presunta frase omofoba che Maurizio Sarri avrebbe rivolto a Roberto Mancini ieri e sulla spiegazione data dal tecnico partenopeo (“Sono cose di campo…”) subito alla fine del quarto di finale di Coppa Italia giocato ieri al San Paolo. “Però mi sembra che si è scusato e spero che presto si diano la mano. E’ stato probabilmente un momento, chiaro che quel tipo di spiegazione non può essere condivisa”, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. “Personalmente non lo conosco – conclude – ma come allenatore mi piace moltissimo. La trova la vera novità tecnica oltre a Sassuolo ed Empoli nel nostro campionato”.

“MI HA DETTO: VECCHIO CAZZONE”

Fonte: SkySport

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