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OBIETTIVO NAPOLI – La sfortuna, le individualità sottotono e il catenaccio rossonero

Hamsik_DMF_3858 Napoli-Sassuolo 16/1/2016 foto De MartinoLa sfida tra Napoli e Milan si è conclusa con un deludente pareggio, che consente alla Juventus di mantenere il primato in classifica e conferma le difficoltà della squadra di Sarri, che nelle ultime tre gare ha trovato due sconfitte e un pareggio, subendo tre reti e realizzandone solo una. Rispetto alla gara contro Juventus e Villarreal, però, il Napoli di stasera è stato maggiormente padrone del gioco ed avrebbe senza dubbio meritato la vittoria, se la sfortuna non ci avesse messo lo zampino.
Il Milan è venuto al San Paolo con il preciso intento di portare a casa il pareggio, piazzando -come si dice- il pullman davanti all’area di rigore e non tentando mai di portare pericoli alla difesa partenopea. Il Napoli ha cercato di ritrovare le proprie certezze, chiudendo i rossoneri nella propria metà campo, trovando qualche buona trama soprattutto nel primo tempo. Ma anche questa volta molte individualità hanno deluso, impedendo un fluido sviluppo della manovra offensiva. In particolare hanno palesato evidenti difficoltà Allan e Hamsik, gli interni di centrocampo che hanno sbagliato tantissimi appoggi e gestioni del pallone, nonostante il sistema di gioco del Milan concedesse loro particolari spazi tra le linee. Per quanto riguarda Hamsik, siamo alla terza partita consecutiva in cui il suo contributo risulta ampiamente al di sotto della sufficienza. Il suo calo appare preoccupante per almeno due motivi evidenti: il primo concerne il fatto che lo slovacco, con il suo ottimo rendimento, era stato uno dei trascinatori della squadra fino a poche settimane fa; il secondo riguarda la mancanza di valide alternative nel reparto di centrocampo, lasciato colpevolmente sguarnito da un mercato di basso profilo condotto da De Laurentiis a gennaio, nel momento in cui la squadra necessitava di una preziosa iniezione di talento per puntare seriamente allo scudetto.
Hamsik, comunque, non è il solo “top” in difficoltà nelle ultime settimane. Insigne, con l’autogol propiziato, ha dato segnali di risveglio, ma anche lui ha fatto poco per mettere in difficoltà il catenaccio rossonero; Higuaìn, invece, non è riuscito a fare nemmeno quel poco. Partita difficile per il Pipita, certo, tallonato da Alex e Zapata che stasera hanno fatto la partita della vita. Ma da lui ci si aspetta maggiore incisività e dialogo con i compagni di squadra. Colpa sua, che ci ha abituati troppo bene in questi ultimi mesi.
Al di là delle difficoltà dei singoli, va comunque sottolineato come il Napoli sia riuscito a creare occasioni per vincere il match fino agli ultimissimi istanti di gara, costringendo il Milan alla difesa ad oltranza e ad un continuo ostruzionismo e perdite di tempo, mostrando almeno un atteggiamento da “grande” che contro la Juventus non si era visto. Per ovviare alle difficoltà di queste ultime settimane, però, Sarri dovrà inventarsi qualcosa di nuovo. Higuaìn appare troppo isolato, per questo potrebbe essere interessante riproporre, con qualche minuto di anticipo, la soluzione della doppia punta, provata stasera nei minuti finali. Allo stesso tempo, potrebbe essere opportuno regalare maggiore spazio ad El Kaddouri, che anche stasera ha dimostrato di avere gamba e talento per determinare nei minuti finali delle partite. Infine bisogna fare di necessità virtù e, in attesa di capire se Grassi potrà dare una mano a breve, iniziare a concedere qualche chance al giovane Chalobah, che non sarà un fuoriclasse, ma che ha lasciato intravedere buone qualità tecniche e personalità quando chiamato in causa. In un momento di appannamento bisogna saper sfruttare al massimo tutte le risorse a disposizione. Vedremo se Sarri avrà voglia di provare qualcosa di nuovo.

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