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Torino, l’appello di Ventura: “Restiamo uniti, abbiamo voglia di riscatto”

Torino, l'appello di Ventura: "Restiamo uniti, abbiamo voglia di riscatto"Giampiero Ventura (lapresse) TORINO – “Martedì pomeriggio ho avuto la possibilità di confrontarmi con una piccola delegazione di tifosi presenti all’allenamento. La circostanza mi ha portato indietro di cinque anni. 11 luglio 2011: il mio debutto alla Sisport. Stesso campo, stessa tribunetta. Primo incontro con il popolo granata, arrabbiato. Il colloquio dell’altro ieri, anche attraverso una esplicita richiesta di alcuni dei presenti, mi ha fatto comprendere la necessità di comunicare senza filtro direttamente con voi tifosi, ed è per questo che vi scrivo”. Giampiero Ventura, con una lunga lettera aperta pubblicata sul sito del Torino, si rivolge direttamente al popolo granata e chiede di compattarsi in un momento difficile per la squadra che domenica è attesa dal derby contro la Juventus.

“IN QUESTI ANNI HO CAPITO COSA E’ IL TORO” – “In questo lasso di tempo, da quel giorno di luglio a oggi, sono cambiate molte cose – scrive Ventura -. Da una squadra con pochi giocatori di proprietà a una rosa con i migliori giovani e tutti vincolati al Torino. E oltre alla riconquista della Serie A, un settore giovanile tornato florido e vincente, il Filadelfia sempre più vicino alla rinascita e tra poco anche un Centro sportivo moderno e funzionale, grazie alla crescita della società. Ma soprattutto, poco alla volta, in questi anni mi avete fatto capire che cos’è il Toro. Orgoglio, passione, senso di appartenenza. Sono sentimenti che percepisco intensamente. Sono estremamente orgoglioso d’essere da cinque anni l’allenatore del Toro: è il grande club che finalmente ho potuto raggiungere dopo una lunga carriera. E ho capito quanto il connubio tra la squadra e la gente granata sia da sempre un patrimonio del Toro”.

“SIAMO I PRIMI A ESSERE DELUSI” – Dopo aver elencato i risultati ottenuti negli ultimi anni, Ventura passa all’attualità senza nascondere le difficoltà del momento e il malcontento della piazza. “Dopo quattro stagioni di evoluzione continua, per la prima volta in termini di risultati il nostro lavoro non corrisponde agli sforzi prodotti e alle aspettative acuite anche da un eccellente inizio di campionato – ammette il tecnico granata -. Siamo in difficoltà, è evidente, ma con la voglia di rivalsa e di riscatto perché i primi a soffrire siamo noi e quindi sappiamo bene cosa possano provare i nostri tifosi. Dobbiamo restare uniti, non è questa l’ora di stilare bilanci: per quello ci sarà tempo a fine campionato, dopo il 15 maggio. Nella settimana del derby e prima di altre otto partite che devono dare risposte importanti occorre rafforzare il legame tra la squadra e chi davvero ama il Toro. Più ancora dei punti che potremo fare è fondamentale non depauperare tutto quello che è stato prodotto: questa deve essere e sarà la base su cui verrà costruito il futuro del Toro. Tutti uniti in nome di questa maglia. Guai dividerci ora. Nel calcio non si vive di parole, sono il primo a crederlo, lo dico da sempre: contano il lavoro e la professionalità, non gli slogan e le frasi fatte. Però le parole sono pietre: una sull’altra, cementandole con lo spirito giusto, servono a costruire ciò che serve. Ma se vengono usate per altri scopi, fanno solo male”. Poi la conclusione e l’ultimo appello: “Siamo i primi a essere delusi dagli attuali risultati, ma adesso dobbiamo trovare dentro di noi la forza per reagire: non buttiamo via tutto, non facciamoci del male da soli, restiamo compatti. Grazie e Sempre Forza Toro”.

torino fc

serie A
Protagonisti:
giampiero ventura

Fonte: Repubblica

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