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Juventus, Allegri riattacca la spina: ”Basta feste, c’è una coppa da vincere”

Juventus, Allegri riattacca la spina: ''Basta feste, c'è una coppa da vincere''Massimiliano Allegri (lapresse) TORINO – La storia imita spesso se stessa, nel bene o nel male. Non ci sono soltanto gli scudetti seriali dei bianconeri, ma anche certi clamorosi inciampi contro le ultime della classe. La sorprendente sconfitta subita ieri dalla Juventus in occasione del Toni-Day in casa del Verona (2-1) è infatti il remake di quella patita undici mesi fa sul campo di un’altra cenerentola, il Parma (1-0). “In effetti il gialloblù delle maglie era lo stesso…”, ha sorriso (amaro) Massimiliano Allegri, che ha subito catalogato il passo falso di Verona alla voce “ko salutare”. Quello del Bentegodi è uno schiaffo utile a “rimettere la testa a posto in vista della finale di Coppa Italia: a Roma avremo un altro atteggiamento”, ha assicurato il tecnico. Concetto prima esternato a reti unificate e poi ribadito a mezzo Twitter: “Sconfitta che ci fa bene perché ci ricorda che con l’approccio sbagliato non siamo invincibili!”.

Insomma, non bastano cinque scudetti consecutivi, 63 punti di vantaggio e quattro undicesimi della formazione titolare per sbancare Verona: a proposito, in Coppa Italia verrà confermato Neto tra i pali e probabilmente recuperato Morata, ma non Khedira. Più del curriculum conta l’atteggiamento di un gruppo che ieri sera pareva già in vestaglia e ciabatte. “Questa sconfitta è una lezione. Abbiamo affrontato la partita in modo un po’ leggero. Ci sono mille attenuanti, ma da martedì torniamo a lavorare seriamente”, ha ordinato il neo 35enne Barzagli, il cui rinnovo fino al 2018 verrà annunciato mercoledì in grande stile.

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Ovvio, nessun dramma: la Juve veniva da 10 vittorie e 26 risultati utili consecutivi. Ma se vuole bissare il double scudetto+Coppa Italia dell’anno scorso deve riattaccare subito la spina e ritrovare la sua cattiveria agonistica. “Se perdi una sfida su 27 non credo che scatti l’allarme, anche perché a Verona mancava metà squadra – così Lichtsteiner a Premium Sport -. Ora però concentriamoci sulla Coppa Italia, perché il Milan, anche se in difficoltà, è una squadra fortissima. Non sarà affatto facile battere i rossoneri”. In sostanza, la Juve dovrà tornare Juve sabato prossimo contro la Sampdoria, la prova generale in vista dell’ultima importante recita stagionale di sabato 21 maggio all’Olimpico romano ma anche il giorno della festa ufficiale, con la consegna della coppa dello scudetto a capitan Buffon.

Il tema dei festeggiamenti è un po’ controverso, in corso Galileo Ferraris, nonché avvolto da un certo mistero. Ieri Allegri non è sembrato del tutto convinto nel riprendere i suoi, colpevoli di aver fatto troppa baldoria in settimana. “Basta feste, non perdiamo altro tempo”, ha detto “Acciughina” prima di dare il via libera alle prossime celebrazioni: “Quando si vince è giusto festeggiare, l’importante è che questo avvenga soltanto sabato: non si può fare festa tutti i giorni”.
Ora, la sceneggiatura del party non è ancora stata decisa. Pullman scoperto? Forse. Palco in una piazza aulica del centro di Torino? Più no che sì. A oggi, le uniche celebrazioni sicure sono quelle private, notturne, nello stesso locale dell’anno scorso. La squadra però è già avvisata: i bagordi non dovranno andare per le lunghe, onde non dare segnali di ulteriore rilassamento e compromettere il finale di una stagione comunque memorabile. Perché, avvisa Allegri, “quando allentiamo la tensione possiamo perdere contro chiunque”. Sì, anche contro l’ultima in classifica, figuriamoci contro un Milan probabilmente costretto a vincere per non salutare un’altra volta l’Europa.  juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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