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Amarcord: anche 10 anni fa l’Italia aspettava la Germania

Nel momento in cui Totti, al 95° della partita contro l’Australia, spedisce in porta il rigore dell’1-0 l’Italia festeggia per l’accesso ai quarti del Mondiale 2006 ma c’è già chi pensa alla semifinale. Il nostro ramo del tabellone, infatti, si congiunge a quello della vincente di Svizzera-Ucraina, che si gioca in serata. Nessuno osa ammetterlo, ma siamo con un piede in semifinale.

Chi ha paura di Sheva? – Dato che però, nel calcio, le partite vanno comunque giocate, alle 21 del 26 giugno ci piazziamo sul divano per goderci lo 0-0 fino ai supplementari delle pretendenti al titolo di sfidante dell’Italia, seguite da una gara a chi sbaglia più rigori a cui prende parte anche il temibile Sheva. Vince la Svizzera, nel senso che ne sbaglia di più (3 su 3) e ai quarti sarà Italia-Ucraina. Ecco, ora possiamo iniziare a preoccuparci: del temibile Sheva, del fatto che non potrà marcarlo alla sua maniera Materazzi, espulso contro l’Australia (a rimpiazzare il vice-Nesta, al fianco di Cannavaro, sarà Barzagli: giusto per sottolineare che non eravamo messi malino in quanto a centrali di difesa…), della figuraccia che faremmo uscendo contro l’Ucraina, per non parlare del rimpianto che ci accompagnerebbe nei secoli per l’occasione sprecata.

Partenza super – Prima di eliminare la Svizzera con un pareggio, infatti, Shevchenko e Co non hanno propriamente illuminato il Mondiale, perdendo 4-0 all’esordio contro la Spagna che non era ancora “quella” Spagna e guadagnandosi poi la fase a eliminazione diretta battendo Arabia Saudita e Tunisia nel girone. Insomma, la classica situazione in cui il peggior avversario è la paura di perdere.

Il 30 giugno 2006, fortunatamente, i fantasmi vengono scacciati dopo neanche 6’ dall’affondo vincente di Zambrotta. Se l’approccio alle gare, anche quelle più subdole, è ciò che fa grande una squadra, quella di Lippi è una Squadra con la maiuscola, come lo stesso Ct ha sottolineato in più occasioni. Nella ripresa, poi, si sblocca Toni, che con questa doppietta (di testa su cross di Totti e appoggiando di piatto su assist d’oro di Zambrotta) risulterà a fine Mondiale il miglior marcatore della squadra insieme a Materazzi.

Germania, oggi come ieri – Non saremmo italiani, però, se non avessimo sofferto un po’ anche in una partita finita 3-0: nel tabellino ucraino figurano un palo, una traversa e un paio di respinte del miglior Buffon. Esattamente come oggi, anche 10 anni fa al fischio finale conoscevamo già il nostro destino: la Germania. Esattamente come oggi, anche 10 anni fa loro avevano più paura di noi.

Fonte: Sky

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