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Francesco Baiano: “Nel calcio vince chi investe. Chi non lo fa, resta indietro”

L’allenatore Francesco Baiano, intervistato in esclusiva dalla nostra redazione, ha fatto insieme a noi il punto sul Napoli, analizzando quanto emerso dalle ultime amichevoli giocate dalla squadra azzurra. L’ex calciatore azzurro ha analizzato l’arrivo di Zielinski, parlato del sostituto di Higuain e, infine, ha anche lasciato un suo ricordo per i 90 anni del club.

Di seguito l’intervista completa.

Quali considerazioni emergono da parte sua dopo aver visto le amichevoli giocate dal club azzurro fino ad ora?
“Queste amichevoli lasciano la consapevolezza che il lavoro fatto fino ad ora è buono, ma soprattutto servono per inserire e far calare i nuovi acquisti nella realtà in cui sono arrivati. La partita che il Napoli ha giocato contro l’Entella – sostiene Baiano a Napolisoccer.net –  è stata buona. Non ho visto la gara contro il Nizza ma ho letto che la squadra ha fatto cose importanti. Il Napoli a mio avviso sta facendo un buon lavoro in vista della Champions e del campionato, e sta cercando principalmente di far inserire al meglio i nuovi giocatori”.

Dopo aver perso Higuain, da cosa deve ripartire il Napoli per tentare di migliorarsi rispetto all’ultima stagione?
“Il Napoli deve giocare come ha giocato l’anno scorso e come ha iniziato a giocare in questa stagione, avendo anche la consapevolezza di poter tenere testa alla Juventus. Nel calcio non è detto che la squadra più forte vinca sempre. La squadra favorita può avere improvvise e inaspettate difficoltà e tu devi farti trovare pronto e approfittare di questo eventuale passo falso. Nessuno pensava che la Juventus – afferma Baiano a Napolisoccer.net – l’anno scorso potesse arrancare per le prime dieci giornate e poi fare 24 vittorie su 25 gare. I bianconeri hanno qualcosa in più rispetto agli altri, ma il Napoli potrà dire la sua nonostante l’addio di Higuain. Sono convinto che per come gioca il Napoli, chiunque giochi in attacco riuscirà a fare bene e a segnare tra i 20 e i 25 gol”.

Arriverà un’altra punta di peso oppure ci si accontenterà della coppia Milik-Gabbiadini?
“Se dovesse arrivare una punta di peso come Icardi o Kalinic, Gabbiadini è destinato ad andare via. Resto dell’idea che sia Kalinic che Icardi resteranno dove sono. Tra i due è più facile che venga l’argentino che il croato. In questo momento a Firenze è calma piatta, e se la squadra perdesse anche Kalinic l’aria diventerebbe davvero insostenibile. Ho giocato e vivo da tanti anni a Firenze e ti posso dire che quando c’è questo clima di torpore vuol dire che qualcosa bolle in pentola”.

Zielinski è un nuovo giocatore del Napoli. Dove lo colloca tatticamente?
“Zielinski è un buon colpo, può giocare nei tre di centrocampo, ma una cosa è giocare a Empoli e un’altra è giocare a Napoli e competere per il raggiungimento di obiettivi completamente diversi. È un giocatore conosciuto da Sarri, che negli ultimi due anni ha fatto molto bene, ma può pagare il passaggio in una piazza importante come Napoli. Zielinski può ritagliarsi una stagione importante ma deve essere bravo ad emergere e dimostrare di essere all’altezza di una piazza come quella partenopea.
Per caratteristiche si avvicina di più ad Hamsik, piuttosto che ad Allan, a mio avviso in un centrocampo a tre può giocare sia al posto del brasiliano che dello slovacco. Il Napoli sta facendo molti acquisti mirati in vista della Champions e Sarri – prosegue Baiano a Napolisoccer.net – avrà a disposizione più alternative di qualità anche a livello numerico rispetto alla stagione precedente. L’anno scorso il tasso tecnico scendeva chiunque prendesse il posto di Hamsik, mentre oggi se al posto dello slovacco dovesse giocare Zielinski, il livello qualitativo della squadra resterebbe inalterato, pur perdendo qualcosa a livello di esperienza europea”.

L’arrivo di Zielinski vuol dire che Sarri vede Giaccherini nei tre d’attacco, e non nei tre di centrocampo?
“Una cosa è giocare in un centrocampo a tre in un 3-5-2, un’altra è giocare in un centrocampo a tre in un 4-3-3. Con quest’ultimo modulo devi avere centrocampisti di ruolo. Giaccherini può giocare nei tre di centrocampo e l’abbiamo visto agli Europei, ma non dimentichiamoci che la Nazionale gioca in un modo diverso rispetto al Napoli.
Credo che Giaccherini nel Napoli ricoprirà il ruolo di vice Callejon. Nel calcio si può fare tutto, ma credo che sia un po’ troppo offensivo proporre un centrocampo con Jorginho, Hamsik e Giaccherini, più altri tre in avanti: diventa troppo difficile coprire tutto il campo.
Il Napoli ha creato una squadra con 11 titolari e 11 alternative. In attacco le coppie sono Callejon-Giaccherini, Insigne-Mertens e Gabbiadini-Milik. A centrocampo invece ci sono Lopez-Allan, Valdifiori-Jorginho e Hamsik-Zielinski. Se vediamo bene non ci sono più 14/15 titolari ma una rosa di 22 titolari”.

Mister, novant’anni di storia per il calcio Napoli: qual è il ricordo che la lega alla società azzurra?
“Negli anni al Napoli ho avuto la fortuna d’incontrare dei fuoriclasse assoluti, che erano titolari nelle nazionali dei più importanti paesi del mondo. Di quel Napoli e da napoletano ho dei ricordi bellissimi: ho visto la squadra azzurra vincere due scudetti e una Coppa Uefa. Dopo i fasti gloriosi – ricorda Baiano a Napolisoccer.net – c’è stato il periodo del fallimento e gli anni brutti della Serie C.
Con questo presidente le cose sono cambiate e, nonostante il fatto che tutti lo criticano, non vive di chiacchiere ma di risultati. Grazie a lui il Napoli ha raggiunto obiettivi importanti. Altri presidenti che sono lì da più tempo sognano il curriculum del Napoli negli ultimi anni.
Non si può però vincere sempre investendo poco, perché ci sono squadre più importanti che investono di più. Il miracolo Leicester o il miracolo Verona capitano una volta ogni cento anni; perché nel calcio – dichiara Baiano a Napolisoccer.net – chi investe vince mentre chi non lo fa resta indietro. Quando vince una piccola realtà, cosa che capita una volta ogni tanto, tutti salgono sul carro affermando che investendo poco si può vincere. Ma dimenticano di tutte le altre volte in cui a vincere sono stati i grandi club, che per vincere hanno speso fior fior di quattrini. A Napoli si dice: “una noce in un sacco non fa rumore”.

Mister, ci sono novità sul suo futuro?
“Tante cose bollivano in pentola ma per un motivo o un altro non sono andate a buon fine. Resto fiducioso e aspetto qualcosa di positivo che arrivi. Dopo l’esperienza di Scandicci non mi sono sentito di accettare proposte basate sul niente. Io non faccio l’allenatore per perdere tempo – conclude Baiano a Napolisoccer.net – ma quando parto per fare l’allenatore sposo il progetto in toto e se mi dicono partiamo e poi vediamo, succede come l’anno scorso che dopo pochi mesi mi sono dovuto dimettere da tecnico. È inutile partire sapendo già che le cose non andranno bene! Meglio aspettare un progetto serio, dopo la visione e la valutazione delle varie gare all’indomani di un progetto serio”.

Fonte: NapoliSoccer.net

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