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Calcio, da Kessie a Jankto: quando la Serie B sforna talenti

Calcio, da Kessie a Jankto: quando la Serie B sforna talentiJakub Jankto (lapresse) ROMA – Una generazione di talenti formati dalla Serie B sta facendo la differenza nel massimo campionato italiano. La A sta, infatti, beneficiando delle prestazioni di questa nidiata fortunata, cresciuta sui campi della cadetteria. Jankto, Sensi e Melchiorri sono solo gli ultimi tre giocatori a essersi messi in mostra dopo il salto di categoria, in un campionato che fa sempre più affidamento sui giocatori cresciuti in realtà di provincia. La Serie B è da sempre un’officina di talenti, anche se i livelli toccati quest’anno sembrano poter raggiungere l’eccellenza. Kessie e Petagna dell’Atalanta fanno già la differenza, Torreira è titolare inamovibile della Samp, Di Francesco e Mazzitelli giocano minuti pesanti rispettivamente in Bologna e Sassuolo. Andiamo ad analizzare una generazione che sembra poter superare quella degli Hamsik, Behrami, Rosina, Lodi, Cassani, Cossu e Viviano che tra il 2005 e il 2007 si è formata nella seconda serie italiana e che per tanti anni ha calcato (e tutt’ora calca) i campi di Serie A.

CENTROCAMPISTI AL POTERE – La rivoluzione parte da centrocampo. Se Jankto (ex Ascoli), in gol allo Juventus Stadium, ha mostrato il primo sprazzo del suo grande talento dopo essere stato a lungo in panchina nella gestione Iachini, non si può dire altrettanto di altri talenti, messisi in luce sin dalla prima di campionato. Torreira è il capofila della nidiata per minuti giocati: il regista della Sampdoria è il perno del centrocampo blucerchiato. Formatosi nel Pescara di Oddo – è l’ex Milan ad avergli ritagliato il ruolo di mediano – ha giocato 594′ sui 630′ disponibili, rimanendo in panchina solo nella sconfitta di Cagliari. L’uruguayano ricorda Verratti quando ha la palla al piede, e un connazionale, Gargano, quando si tratta di recuperare il pallone: un talento che farà a lungo parlare di sé.

Il Sassuolo è la squadra che negli ultimi anni ha lavorato meglio dal punto di vista dei giovani: Sensi e Mazzitelli sono il frutto di questo lavoro. Due registi, con caratteristiche diverse, che stanno facendo subito bene nella massima serie. L’ex Cesena, cercato l’anno scorso da mezza Serie A, ha realizzato la prima rete in campionato, dopo quasi due mesi di stop. Aveva, infatti, giocato titolare nella prima stagionale col Palermo, salvo poi farsi male al bicipite femorale. Mazzitelli, titolarissimo nel Brescia di Boscaglia, ha già collezionato sei presenze stagionali, segnalandosi in due partite di cartello come Sassuolo-Athletic Bilbao di Europa League, e nella gara di San Siro contro il Milan, uscendo dal campo sul 3-1 per i neroverdi (poi sconfitti per 4-3). Anche lui è un giocatore che fa della gestione del pallone la sua caratteristica principale.
L’ultimo centrocampista, ma non per valore, è Kessiè dell’Atalanta. La sua esplosione ad inizio campionato, con 4 reti segnate, non deve ingannare. L’ivoriano ex Cesena – giocava con Sensi – non è un giocatore che deve segnare per mostrare appieno il suo contributo. E’ tra i primi nella squadra bergamasca per percentuale di passaggi realizzati (85%) e tiri in porta (2.4 a partita) riuscendo a mantenere un buon rendimento anche dal punto di vista difensivo. Un dato importante: classe 1996, ha già collezionato sei presenze nella Costa d’Avorio.

SERIE B D’ATTACCO – Non solo centrocampisti. La Serie B ha formato anche giocatori attaccanti. San Siro lo ha scoperto, suo malgrado, con Federico Melchiorri. Non più giovanissimo, si era distinto per due stagioni d’altissimo livello (gol e assist in quantità) a Pescara e Cagliari. A 29 anni ha l’occasione di mostrare il suo talento alla Serie A, e i gol pesantissimi contro Sampdoria e Inter hanno fatto capire che non è mai troppo tardi per esordire nella massima serie.
Due giocatori più giovani sono Di Francesco e Petagna, entrambi nel giro dell’Under di Di Biagio. L’esterno del Bologna l’anno scorso è quasi riuscito nell’impresa di salvare il Lanciano: 8 gol e 5 assist, il bottino realizzato con gli abruzzesi, ha convinto i felsinei a investire sul suo talento. Sei presenze e un gol pesante contro il Cagliari collezionati finora dal figlio del tecnico del Sassuolo. Petagna dell’Atalanta è uno dei centravanti più prolifici della Serie A. Per l’ex Ascoli un gol ogni 90′ in questo campionato. Tre gol, di cui due decisivi con Crotone e Napoli. Anche se il salto più importante è quello fatto da Pietro Iemmello: dal Foggia in Lega Pro, ai tre punti regalati nell’ultimo turno al Sassuolo. Il centravanti formatosi nella Fiorentina ha dimostrato come il doppio salto di categoria sia ancora possibile.
 
I PROSSIMI – Nelle prossime settimane ci sono altri i giocatori provenienti dalla B che cercheranno di mettersi in mostra: tra gli esterni da segnalare Ricci (Sassuolo), Embalo (Palermo) e Lapadula del Milan. Un prospetto che può fare bene è Bastien del Chievo. In difesa Vitturini del Pescara si farà le ossa in una dura annata di A, così come l’ottimo Ferrari del Crotone (già acquistato dal Sassuolo); in attesa di Yao, suo compagno di reparto nell’anno della promozione, ora ai margini dell’Inter. Se la B continuerà a lavorare così bene sui giovani, il futuro della massima serie italiana è assicurato.

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Protagonisti:
franck kessiè
jakub jankto
stefano sensi
andre petagna

Fonte: Repubblica

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