Milan, Galliani: “Dopo il closing sarò solo un tifoso. Lapadula? Corre dietro a tutti anche nei vialetti…”
Galliani con Berlusconi MILANO – Adriano Galliani è pronto a uscire di scena e a diventare un semplice tifoso del Milan. Il dirigente rossonero aveva chiarito la sua posizione qualche giorno fa, spiegando che nell’organigramma societario stabilito dalla nuova proprietà cinese non sarebbe stato disposto ad accettare un ruolo diverso da quello di amministratore delegato. Ecco, dunque, che le strade di Galliani e del club meneghino sono inevitabilmente destinate a separarsi, come confermato dallo stesso dirigente: “L’amore per il Milan é eterno. Fino al giorno del closing sarò assolutamente concentrato sul mio lavoro, come sto dimostrando. Poi rimarrò tifoso, l’amore non passa. Il Milan fra poco compirà 117 anni. L’importante è il bene del club. I dirigenti passano, basta che il Milan continui e cerchi di fare bene in futuro come bene abbiamo fatto con il presidente Silvio Berlusconi in questi anni”.
Galliani non ha ancora pensato a cosa farà dopo il closing, ma di certo non sarà il presidente dell’Olimpia Milano: “Faccio solo il tifoso grazie alla generosità del signor Giorgio Armani che invita sempre me e la mia famiglia alle partite”. A margine della consegna della Ficts Guirlande d’Honneur, riconoscimento conferitogli dalla Federazione Internazionale Cinema Televisione Sportiva, l’ad rossonero ha inoltre voluto fare un bilancio dei suoi 30 anni al Milan. “Amo ricordare non solo i 28 trofei vinti, ma anche i 16 secondi posti – ha spiegato -. Nei 30 anni di Silvio Berlusconi, con il contributo del sottoscritto, potremmo vincerne addirittura un altro con la Supercoppa Italiana a Doha. Mi auguro che lasceremo il Milan con un 29-16. In ogni caso fa 45… Arrivare secondi vuol dire anche perdere una finale di Coppa dei Campioni, che è molto diverso dal non giocarla. Continuo a pensare che questi 16 secondi posti siano da considerare importanti. C’è da essere molto, molto soddisfatti”.
Sui nuovi arrivato, Galliani spende parole al miele per Lapadula: “Giocava a Teramo fino al 30 giugno 2015 e al primo gol in serie A è stato chiamato in Nazionale anche complice l’infortunio di Gabbiadini. Mi hanno telefonato il ct e Oriali. Il ragazzo non ci credeva, era a Torino ed è partito come un razzo. Ha una cattiveria agonistica che non ha rivali negli altri 27 giocatori del Milan. Rincorre chiunque a Milanello, anche in giro per i vialetti. Ha una determinazione e una ferocia agonistica che raramente ho trovato in 30 anni. Con la volontà si può fare tanto e lui ne ha una di ferro, altrimenti non avrebbe fatto 25 gol il Lega Pro e 30 in B”. Alla domanda se giocherà Lapadula o Bacca nel derby, Galliani ha spiegato: “Deciderà Montella”. Belle parole dall’ad rossonero anche per Suso… “Il merito è di Rocco Majorino. Mi ha fatto una testa terribile. E’ costato 200mila euro perchè era in scadenza. Aveva fatto sempre molto bene nelle Nazionali giovanili spagnole. Non a caso Lopetegui lo ha messo nelle pre-convocazioni. Aveva scelto di andare in Inghilterra, era richiesto anche dal Real Madrid. Non ha ancora 23 anni, è giovanissimo, è un bel mancino”.
milan ac
- Protagonisti:
- adriano galliani
Fonte: Repubblica