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Seven Antenucci, un gol scritto nel destino

Mirco Antenucci, attaccante della Spal (LaPresse)

Gol, passioni, tatuaggi, numero di maglia. La Spal vince e vola in classifica, Mirco Antenucci segna ancora: storia di una rete, la settimana personale in campionato, che doveva per forza essere speciale

Alcune passioni nascono quasi per caso, senza un motivo poi così preciso che le scateni. Poi, però, si alimentano sempre di più fino a diventare qualcosa di magico, speciale. Casualità, coincidenze. Segni del destino. Questione di numeri, speciali. Sicuramente significativi. Vite e carriere che si intrecciano intorno ad un numero, che per Mirco Antenucci non può che essere il sette. Attrazione così fatale da indossarlo sulla maglia o da registrare il suo profilo Instragram con il nome ‘anteseven7’: ‘Attaccante della Spal, marito di Eleonora, papà delle meravigliose Camilla e Sofia. Amante della vita e del numero 7’. Vedere per credere. O, ancora, da tatuarselo addosso. Due ragazzi abbracciati, lui ed il suo amico Daniele, maglie numero 7 e 8 e Super Santos sotto il braccio. Che poi proprio il sette sia stato il giorno in cui è venuta alla luce una delle sue due figlie, beh inutile aggiungere altro…

Seven Antenucci – Ecco perché la sua settima rete in campionato con la Spal doveva quasi per forza avere un retrogusto speciale, sapori e profumi di alta classifica capaci di far sognare un popolo intero (come ama definirlo Leonardo Semplici), quello biancazzurro. Secondo posto a quota 32 punti, gli stessi di Benevento e Frosinone, due in meno dell’Hellas Verona capolista. “Siamo una squadra umile, che lavora bene e ci mette sempre l’anima: ecco perché i punti che abbiamo sono tutti guadagnati”, firmato Mirco Antenucci. “Ma da noi fanno gol tutti: difensori, centrocampisti…”. E gli attaccanti: Finotto, Cerri, Zigoni e appunto Antenucci. Contro il Cittadella palla sul palo e tocco di Zigoni, ieri contro lo Spezia favore ricambiato: diagonale del numero diciassette, Chichizola respinge, Antenucci appoggia in rete. “Ne avevamo parlato in settimana, era giusto che mi restituisse subito il favore”. Per un gol, il settimo, speciale. Quello che fa volare la Spal così in alto da far venire le vertigini. Ma d’altronde era ‘quasi normale’: tutto scritto nel destino.

Fonte: SkySport

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