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Sampdoria, Giampaolo: ”Battere l’Udinese, per la classifica e la nostra gente”

GENOVA – Un’ascesa interrotta. Sedici punti in nove partite e poi due brucianti sconfitte, contro la Lazio a Marassi e a Verona con il Chievo. Ora la Sampdoria ospita davanti al proprio pubblico l’Udinese, nell’ultima sfida prima di Natale.

Giampaolo, che sensazioni ha?
“Percepisco nello spogliatoio una grande voglia di rivincita, di pieno riscatto dopo le due battute d’arresto. Prima della gara contro il Chievo ero preoccupato, avevo parlato di mare troppo calmo, di esigenza di burrasca per ritrovare la giusta adrenalina. Ora lo sono molto meno, perché nei miei giocatori ho rivisto quell’atteggiamento che ci distingue da una squadra qualunque. Quella cattiveria, quella giusta attenzione nei dettagli che mi sembrava avessimo perso, a causa di un calo di attenzione. Abbiamo una splendida occasione per chiudere bene l’anno solare, per far trascorrere un Natale lieto ai nostri tifosi. Battere l’Udinese, in una sfida che reputo assai difficile, non è solo un’esigenza di classifica. E’ un obiettivo che dobbiamo alla nostra gente, che a Marassi ci ha sempre sostenuto e permesso di raccogliere tanti punti”.
Sulla panchina dell’Udinese c’è Delneri di cui lei è un grande estimatore.
“I tifosi della Sampdoria lo conoscono bene, quando a Genova c’era lui la squadra è arrivata quarta, si è guadagnata i preliminari di Champions League. Più che un estimatore parlerei di ispiratore. Non mi vergogno a dirlo, agli inizi della carriera, quando Delneri allenava il Chievo, io andai a filmare i suoi allenamenti. Mi piaceva soprattutto il suo modo d’interpretare la fase difensiva, che io, in qualche modo, ho copiato. Le sue squadre hanno sempre avuto una precisa identità. L’Udinese non ce l’ha ancora, perché è subentrato in corsa, ma da quando è arrivato lui, la squadra ha cambiato marcia, tanto è vero che è reduce da tre vittorie consecutive. E’ una formazione ostica: fa molta densità a centrocampo, t’impedisce di giocare, si difende bene ed è molto efficace nelle ripartenze. Ho visto al video la loro gara con l’Atalanta: nel primo tempo sono stati dominati, hanno subito, ma sono andati all’intervallo in vantaggio per uno a zero. E’ un gruppo solido, per venire a capo di questa partita noi dovremo essere capaci di far girare velocemente la palla, di proporre sempre gioco, con personalità e coraggio. Stanarli. Provare ad allargare il loro schieramento andando sulle corsie laterali”.
Non guasterebbe anche un po’ di cinismo sotto porta, visto che a Verona avete attaccato molto e raccolto quasi niente.
“E’ vero, è un nostro difetto, portiamo troppa poca gente in area, attacchiamo con scarsa ferocia. Solo con il Torino siamo stati spietati, per il resto per fare gol facciamo una fatica enorme. Dobbiamo imparare a sfruttare meglio le occasioni”.
E magari segnare con qualche giocatore in più, visto che a colpire sono solo gli attaccanti, Muriel, Quagliarella e Schick, e il trequartista Fernandes.
“Altro problema, qualche nostro giocatore non ha la rete nelle sue corde. Barreto ha già colpito due volte, per lui è quasi un record, Linetty eTorreira sono all’asciutto, non ci sono gol dei difensori, mancano le reti su palla inattiva. Ci stiamo lavorando ed ammetto che abbiamo fatto un allenamento incentrato su questo, sulla ferocia sotto porta, sugli inserimenti da dietro e sullo sfruttamento dei calci piazzati. La nostra è una squadra che sul piano del gioco piace. E’ chiaro però che per ambire a traguardi superiori del centroclassifica, deve crescere ancora tanto. E migliorare su alcuni aspetti fondamentali”.
Peraltro va detto che da dodici partite c’è sempre stato almeno un gol all’attivo.
“E’ la dimostrazione che vicino alla porta ci arriviamo. Se non creassimo opportunità, sarei più preoccupato. A noi manca una più alta percentuale di finalizzazione”.
Chi teme di più dell’Udinese?
“Thereaux e Zapata, due attaccanti pericolosi, ma è tutto il complesso ad essere arcigno, Squadra molto fisica, che assomiglia al Chievo. Sarebbe importante fossimo noi a colpire per primi”.
Se giocheranno Muriel, Quagliarella e Bruno Fernandes, il suo sarà un tridente di ex. Può essere un’arma in più?
“Di solito chi non si è trovato bene in un ambiente, e mi riferisco soprattutto a Muriel, ha uno stimolo in più. Spero che il nostro attaccante sfoderi una grande prestazione”.
Silvestre, dopo aver saltato Verona, giocherà?
“Ha riacquisito serenità, il suo valore non si discute, sarà al suo posto”.
Per cui caso risolto?
“Penso di sì. Sono stato io a decidere che per una gara fosse giusto che si mettesse da parte. L’ho visto turbato e poco concentrato sulla gara in arrivo. Non dico sia stata una scelta condivisa, ma credo che abbia capito. Non deve farsi turbare dalle sirene, da altre offerte (il Torino su di lui sta facendo un pressing spietato per averlo subito, ma la società non vuole liberarlo n.d.r.), ma pensare solo al campo. Lunedì è tornato ad allenarsi con la giusta attenzione. A quel punto, essendo il più forte difensore che ho, una maglia è d’obbligo”.
Anche per Sala nonostante i clamorosi errori di Verona?
“Testa alta e ripartire. E’ quello che ho detto a lui. Per me è un giocatore forte, non deve farsi condizionare dalle amnesie di una partita. Gli offro la possibilità di un riscatto. E sono certo che non la sprecherà”.

Fonte: Repubblica

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