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Draxler-Story: crescita e crisi. Rilancio al Psg?

Julian Draxler, giocatore del Psg, con la maglia della nazionale tedesca

Nascita, crescita… calo. La storia di Julian Draxler si racconta così, come fosse scritta al contrario. Dulcis all’inizio, un po’ meno alla fine. E si parla campo, sia chiaro. Perchè fuori, a veder bene, le cose sembrano andare diversamente: più le prestazioni si appiattiscono, più il suo valore tende a crescere. Sembra assurdo, ma non lo è: basti pensare che appena un anno e mezzo fa il Wolfsburg lo ha preso dallo Schalke per 35 milioni – beffando la Juve all’ultimo – e oggi il Paris Saint-Germain lo ha riacquistato per sei milioni di più. Nel mezzo, quasi il nulla: 8 gol in 45 partite e tanti capricci.

Draxler su, Draxler giù – L’esordio a 17 anni con lo Schalke è stato una delizia: giocate di classe, numeri d’alta scuola. In poche parole: gioiello. E le tante aspettative nei suoi confronti hanno probabilmente contribuito a una discontinuità che sarebbe da lì a poco diventata una delle croci della prima parte della sua carriera. Draxler su, Draxler giù. Da aggiungersi a uno stato di cronica insofferenza che lo ha troppo spesso accompagnato dopo la definitiva affermazione in Bundesliga. Uno dei motivi dell’addio allo Schalke, nell’agosto del 2015, si può ricondurre proprio a questo. A proposito: doveva essere Juventus, poi è stato Wolfsburg (chiamato a sostituire De Bruyne): “Voglio restare in Germania”. E così è stato.

Wolfsburg: il pentimento – Gli ultimi 17 mesi sono stati di gran lunga i peggiori della carriera di Draxler. Non solo per i numeri di cui abbiamo parlato sopra, ma anche per l’evidente mediocrità dimostrata in campo. Spesso fuori dal gioco, sempre scuro in volto: mal di pancia alla tedesca. Finito addirittura fuori rosa nelle ultime settimane. A Wolfsburg nulla è andato per il verso giusto, ma a salvare la stagione sono state (in parte) le prestazioni con la nazionale. All’Europeo, con Löw, diversi sprazzi del ‘vecchio’ Julian. Che sono serviti a convincere il Psg che fosse giusto puntarci. E spenderci, soprattutto.

Monsieur Draxler – 42 milioni di euro, questa la cifra sborsata dal club parigino per strapparlo dalla Germania: in carriera non ne era mai uscito. Ma c’è di più: sarà il terzo più pagato della squadra, dietro Thiago Silva e Di Maria. 10 milioni a stagione e cinque anni di contratto (il terzo quinquennale firmato in pochi anni) potrebbero essere la ricetta del rilancio. Questo spera Al-Khelaifi; questo spera soprattutto Unai Emery. Draxler cerca il rilancio e la Ligue1 può essere il terreno giusto per farlo. Mal di pancia permettendo. A la française.  

Fonte: Sky

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