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Coppa d’Africa: tra big e possibili sorprese, le 8 favorite del torneo

Esistono momenti in cui si crede che lo sport, in particolare il calcio, possa curare ogni ferita sociale, anche quelle solcate secoli prima. L’Africa assume una valenza particolare in questo contesto e la Coppa d’Africa ne rappresenta i due volti della medaglia. Tra le assenze eccellenti dell’edizione 2017, in esclusiva su FOX Sports dal 14 gennaio al 5 febbraio, c’è il Sudafrica, a suo modo protagonista di un’evoluzione socio-culturale lunga quasi 40 anni.

L’esclusione dalle federazioni internazionali

Anno 1957, prima volta del torneo. Le quattro federazioni  fondatrici della CAF si riuniscono per stilare formula e partecipazioni alla prima Coppa d’Africa della storia. Egitto, Etiopia e Sudan, quest’ultimo individuato come Paese ospitante, devono fronteggiare la segregazione razziale in vigore in Sudafrica: la Nazionale non può schierare una squadra che includa bantu e coloured oltre all’etnia bianca.
L’Etiopia, in particolare il co-fondatore della federazione ed ex attaccante Yidnekachew Tessema, spinge affinché la posizione dei sudafricani sia motivo d’esclusione dalla competizione. L’idea di affrontarsi in semifinale, con tutto ciò che ne deriverebbe per lo stampo razzista degli avversari, non alletta le nazionali che rappresentano la CAF. La prima edizione parte con tre squadre: l’Egitto supera 2-1 il Sudan, poi 4-0 l’Etiopia in una finale senza storia. La questione sudafricana viene poi rinviata alla FIFA, che prima chiede un timido reintegro, poi ne ufficializza l’estromissione fino al 1992.

Il reintegro e la vittoria

All’inizio degli anni ’90, la progressiva estinzione dell’apartheid, più morale che politica, riporta il Sudafrica all’interno dei canoni imposti dalle organizzazioni calcistiche internazionali. La Nazionale partecipa alla sua prima Coppa d’Africa nel 1996, un anno dopo la leggendaria vittoria della Coppa del Mondo di rugby ad Ellis Park.
Una congiunzione di eventi quasi astrale porta il Kenya a rinunciare al ruolo di paese ospitante, cedendo il compito proprio al Sudafrica. Stavolta, la squadra è composta da elementi etnicamente eterogenei: ci sono Bartlett, Masinga e Radebe, ma c’è anche il capitano, Neil Tovey, che nella finale di Johannesburg guida i suoi alla vittoria per 2-0 contro la Tunisia e diventa il primo calciatore bianco a sollevare la Coppa. Un’impresa che, nel 1998, sfugge in Burkina Faso, dove l’Egitto batte i sudafricani nell’ultimo atto del torneo.
Dopo il reintegro e la prima partecipazione alla Coppa d’Africa di 21 anni fa, quella del 2017 sarà la terza edizione alla quale il Sudafrica non prenderà parte. Nel 2010 e nel 2012, infatti, non è riuscita a qualificarsi: un neo non indifferente, soprattutto nell’anno in cui ha ospitato i Mondiali. Tuttavia, pur avendone fatto parte soltanto dal 1996 in poi, rimane il ruolo innegabile e significativo che ha assunto fin dall’inizio della manifestazione.

Fonte: FoxSport.it

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