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Fiorentina, Sousa: “La crescita di Chiesa è straordinaria”

FIRENZE – Don’t stop me now. E’ questo quel che sembra ripetere Paulo Sousa in sala stampa, alla vigilia della sfida di campionato contro il Genoa (domenica 29 gennaio, ore 15 al Franchi). Già, perché la sua squadra è stata eliminata dal Napoli nei quarti di coppa Italia, uscendo però a testa alta dal San Paolo dopo una prestazione alla pari e macchiata da un errore che pesa come un macigno sulle ripartenze veloci e ciniche del tridente partenopeo. Peccato. Però in campionato la svolta potrebbe arrivare presto: o forse è già arrivata, con le due vittorie consecutive tra Juventus e Chievo Verona. La Fiorentina ha l’opportunità di riacciuffare il treno che porta in Europa: vincere col Genoa e sfruttare a dovere il recupero di mercoledì 1 febbraio contro il Pescara. Non pare impossibile, almeno sulla carta. Ecco come la pensa Paulo Sousa: 

Una partita fondamentale col Genoa: vietato abbassare la guardia?
“Non possiamo permetterci di abbassare l’intensità. Tutte le gare sono una finale per noi. Non ci accontentiamo del bel gioco ma delle vittorie: dobbiamo avere fame per vincere e contro squadre come il Genoa, che stanno vivendo un periodo difficile, se abbassiamo l’intensità avremo grandi difficoltà. Siamo obbligati ad avere questa mentalità”. 

La sensazione è che a fine anno lei e la Fiorentina vi lascerete…
“Non ho mai vissuto questa situazione come giocatore. Non ho nessun segnale qui, non posso permettermelo. La mia prestazione è, dove posso controllare, di avere la gestione: chiedo a tutti di dare il massimo per vincere le partite. Ma i ragazzi non mi hanno mai dato segnali differenti”. 

Tra Genoa e Pescara la Fiorentina quanto si gioca in campionato?
“Dobbiamo pensare alla cultura della nostra mentalità, non alle due partite”. 

Salcedo: la società le ha chiesto di non farlo giocare?
No, la società non mi ha mai chiesto di non farlo giocare per vincoli contrattuali. La società prende le sue decisioni sul giocatore, io prendo le decisioni sul campo cercando di migliorare e di vincere le partite”. 

Ha parlato con Tomovic dopo la sconfitta col Napoli?
“Spesso le sue decisioni sono pesanti e se l’ambiente lo mette ancor più in difficoltà, dobbiamo essere noi ad aiutarlo. E’ un ragazzo straordinario, molto professionale e cerca sempre di migliorarsi”. 

E’ probabile l’impiego di De Maio col Genoa?
“Tutti hanno possibilità di giocare, devono soltanto aspettare la loro opportunità. Lui ha avuto meno occasioni, è un ragazzo straordinario: arriverà la sua opportunità”. 

Quali sono i pericoli del Genoa?
“Ultimamente non ha fatto bene fuori casa ma all’inizio della stagione in realtà, sì. Hanno un’aggressività individuale molto forte. Sarà una gara molto delicata e difficile per noi ma credo che se giocheremo come sappiamo, con fame e con mentalità giusta, allora ce la potremmo fare”. 

Si sente di fare un appello ai tifosi della Fiorentina?
“Sapete quanta importanza voi avete su manipolare idee e concetti. Ho parlato anche di cultura, interna o esterna: la vogliamo fare tutti insieme o no? La domanda ve la faccio io”. 

Come sta Federico Chiesa?
“Non lo vedo stanco. La squadra sta molto bene e lui corre molto. Si vede però, in Chiesa, una crescita straordinaria sul recupero: così riesce a dare maggiore potenza alle sue accelerazioni. Il suo organismo si sta adattando a questa crescita”. 

Rifarebbe le scelte sul campo del Genoa, nel recupero?
“Vi ho già detto che ho preso delle decisioni in base alla partita da sessanta minuti. Oggi è diverso e prenderò decisioni differenti rispetto a quella gara”. 

Bernardeschi e Chiesa: in cosa devono migliorare ancora?
“Per la loro età e per il tempo che hanno davanti, i margini di crescita sono ancora molto grandi. Tecnica, tattica, fisica e mentale: su questo possono ancora crescere tantissimo. Noi lavoriamo su tutto, non su una componente specifica solamente. Possono accusare un po’ di stanchezza dopo un numero elevato di partite: dobbiamo gestirlo ed educarlo alla gestione del proprio corpo”.

Fonte: Repubblica

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