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Higuain, Rombo di nuovo: i numeri della rinascita

Il Pipita è tornato (o non se n’è mai andato?). Numeri da protagonista: cinque doppiette stagionali, 8 reti nel 2017, 18 in campionato e tre nelle ultime due giornate. Merito di se stesso: “Non ho mai ascoltato le critiche”. Sul nuovo modulo: “Mi piace!”. Gonzalo bomber nella città di Gigi Riva

5, 5, 18. Altri? 88. “L’ultimo?”. Semplice: il 9. Andata? Andata. Tutti sulla ruota di Torino. Vincita sicura però, occhio. Stavolta le probabilità contano poco, quasi nulla. Perché se il Lotto è un gioco d’azzardo qui si parla di certezze. Sentenze assolute. Analizziamo il tutto: cinque come le vittorie di fila della “sua” Juventus, cinque come i gol segnati nelle ultime 5 giornate. “88?”. Come i gol in Serie A in quattro anni, facile. Mentre 18 sono le reti segnate in campionato. Infine il 9, il numero del bomber. Il più importante. Semplicemente, Gonzalo Higuain.

Rombo di nuovo – Altra partita, altra doppietta stagionale: la quinta (!). Sassuolo, Empoli, Torino, Bologna. Infine il Cagliari, 2-0 facile facile nella città che fu di Gigi Riva. Uno da 156 reti in Serie A, Rombo di Tuono. Gonzalo come potremmo attualizzarlo? Rombo…di nuovo? Ecco sì, appropriatissimo. Gianni Brera ci perdonerà. Perché il Pipita, almeno all’inizio, era stato criticato per “non essere ai suoi livelli”. Stilettate. Magari sì, avevano anche ragione, perché nelle prime 15 giornate aveva segnato “solo” 7 reti. Niente a che vedere con Napoli e quella stagione lì, quella storica. Dei record. Quando dopo 15 partite era già a 14 e sarebbe finito a 36, superando il grande Nordhal nella notte del San Paolo. Con la tripletta al Frosinone, la rovesciata e la gloria. Quella sì, resta irripetibile. Unica. Ma Gonzalo ha voltato pagina e prova a scriverne una nuova. Segreti? Uno. I video di Ronaldo. Il Fenomeno: “Guardo ancora i suoi filmati. Ho iniziato da ragazzino e lo faccio tutt’ora qualche volta: nel mio ruolo è stato il più forte della storia”. Higuain cerca di emularlo fin da quando si alzava alle 6 del mattino, altri tempi: ” A 9-10 anni prendevo 3-4 autobus, mia mamma si alzava prestissimo per me. Ho rinunciato a tante esperienze”. E ora? 18 gol in A in 24 presenze (più altri 3 in Champions).

Higuain è tornato (o non se n’è mai andato?) – Higuain è tornato davvero. Merito della Juve? Anche, perché in bianconero ti aiutano “a diventare una macchina da guerra”. Dietro il suo ritorno, però, c’è soprattutto se stesso: “Sono sempre stato tranquillo, anche se hanno detto che ero in crisi. Io so che l’importante è aiutare la squadra. Sapevo che i gol sarebbero arrivati e sono felice per questo”. Chiarissimo. Prima il peso: “E’ troppo grasso, deve dimagrire”. Poi i dubbi: “Non segna”. Tutto smentito grazie ai gol, ai numeri. A un nuovo modulo – il 4-2-3-1 – modellato su di lui: “Mi piace”. E Allegri conferma: “E’ più adatto alle sue caratteristiche”. Quelle del finalizzatore, dell’uomo d’area. Perché Gonzalo è uno esigente, deve avere il pallone come vuole lui e come decide lui. E se non gli arriva si “incazza” (possiamo dirlo sì). Allegri l’ha studiato, compreso, capito. Infine accontentato, riuscendo a trovare il modo di esaltarlo. Risultati netti: 7 gare, 8 gol nel 2017 (3 nelle ultime due, nessuno come lui nei 5 campionati più importanti d’Europa). Testa a testa con Dzeko, Belotti e Icardi per il titolo di capocannoniere. Questione di fame, stimoli: “A me continua a colpire il modo di allenarsi e la determinazione che continuano ad avere giocatori che vincono lo scudetto da 5 anni. Quando vedi gente così ti viene ancora più voglia di lottare per raggiungere gli obiettivi”. Scudetto, Champions League, Coppa Italia. Higuain è tornato? Sì. O forse, semplicemente, non se n’era mai andato.

Fonte: SkySport

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