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Stadio Roma, malore per Raggi. Vice all’incontro

Virginia Raggi, sindaco di Roma (Getty)

#Famostostadio. Hasthag, slogan e tanti progetti. La questione “Stadio della Roma è ormai sulla bocca di tutti da diverse settimane, semplicemente da quando Luciano Spalletti è intervenuto in diretta durante il collegamento di Angelo Mangiante: “Famo ‘sto stadio!”. Tre parole, una mobilitazione generale. Costante. E nel pomeriggio è in programma un vertice decisivo per risolvere la questione. Tuttavia, il sindaco di Roma Virginia Raggi potrebbe non essere presente: a seguito di un malore avuto stamattina, infatti, la Raggi è stata ricoverata per accertamenti all’ospedale San Filippo Neri. Quindi potrebbe non essere presente all’incontro coi componenti sullo stadio in Campidoglio. La sindaca, inoltre, pur occupandosi direttamente del dossier, non è mai stata presente agli ultimi incontri con la Roma, dove tra l’altro il Campidoglio è stato rappresentato dal vice sindaco Luca Bergamo, dal presidente d’Aula Marcello De Vito e dal capogruppo M5S Paolo Ferrara. Presenza a rischio, quindi. Il vertice potrebbe slittare, mentre alle 16 è confermata la manifestazione dei tifosi della Roma. 

Le parole del presidente dell’UEFA – Nel corso di una conferenza stampa nella sede della Federcalcio a Roma, anche il presidente dell’UEFA Aleksander Ceferin ha detto la sua sull’argomento: “So l’ho appreso dai media sinceramente. Non ho un’idea completa su tutto, non so se si tratta del luogo giusto o di chi siano le responsabilità in caso. L’unica cosa che so è che se non si farà lo stadio sarà un disastro non solo per la Roma ma anche per il calcio italiano. La condizione delle strutture è preoccupante, senza queste non si riesce a sviluppare il calcio e non si possono organizzare competizioni importanti. Se l’Italia vuole competere con paesi come Spagna, Germania e Inghilterra ha bisogno di infrastrutture migliori. Mi auguro che questo problema venga risolto a breve con l’aiuto del Governo. Senza infrastrutture non si va avanti, e questo è un danno per l’Italia e di riflesso anche per UEFA e FIFA”.

Fonte: SkySport

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