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OBIETTIVO NAPOLI – Grande gara degli azzurri, ma brutto il calo finale

Finalmente il Napoli è riuscito a far sua una gara decisiva, uno scontro diretto che riapre il discorso secondo posto, nuovamente alla portata degli uomini di Sarri.
L’undici partenopeo ha fornito una grande prestazione sul campo della Roma, favorita alla vigilia, riuscendo a sfruttarne i punti deboli e qualche scelta poco opportuna di Spalletti.
La partita il Napoli l’ha vinta soprattutto grazie al pressing sulla trequarti e alla capacità di sfruttare i tanti errori dei giallorossi. Il 4-2-3-1 scelto da Spalletti è stato ben imbrigliato dalla scelta di Sarri di pressare alto con i tre attaccanti ad infastidire l’avvio della manovra dei difensori romanisti, con gli interni di centrocampo azzurri pronti ad allargarsi in pressione sugli esterni avversari. In fase offensiva, la squadra di Sarri ha puntato molto a sfruttare gli spazi sulla corsia sinistra, destra della Roma, presidiata da un Rudiger spesso in difficoltà nel leggere i movimenti ad accentrarsi di Insigne, la profondità di Ghoulam e il supporto sul centro-sinistra di Hamsik. Fondamentale è stata anche l’aggressività di Rog a centrocampo, che con forza, velocità e gran dinamismo è risultato un elemento che la Roma ha sofferto particolarmente.
Le difficoltà per il Napoli sono arrivate nella fase finale di gara, quando sullo 0-2 Spalletti ha deciso di mandare in campo Salah. Il suo ingresso al posto dell’impalpabile El Shaarawy ha creato problemi alla difesa azzurro sia per la sua velocità e qualità, sia perché ha consentito a Perotti di spostarsi sulla sua corsia preferita, quella mancina, da dove è riuscito costantemente a saltare i diretti avversari negli istanti finali del match. In quest’ultima fase il Napoli ha rischiato di mandare in fumo tutto quanto di buono costruito nel corso della partita e solo i miracoli di Reina hanno evitato una catastrofica rimonta. Ma le parate del portiere spagnolo non cancellano le difficoltà eccessive di una squadra che fino a quel momento sembrava aver fatto tesoro degli errori passati, ma che in poco più di dieci minuti ha ripresentato tutti gli spettri dei fallimenti dei big match passati. La difesa azzurra si è dimostrata troppo debole se messa sotto pressione. Va certamente dato merito alla qualità dell’avversario, ma Sarri avrebbe dovuto cercare di puntare maggiormente alla concretezza, rinunciando ad una punta nei minuti finali per dare maggiore copertura sulle corsie esterne, dove la Roma ha imperversato, come detto, con Salah e Perotti dopo l’ingresso dell’egiziano. Allo stesso tempo, poi, gli azzurri avrebbero dovuto chiudere in precedenza la gara, sfruttando le incertezze e gli spazi concessi dalla Roma per trovare la rete dello 0-3. Ma in questo, ancora una volta, è l’adeguata cattiveria ha fatto difetto.
Da questa importante vittoria il Napoli dovrà trarre dunque insegnamento sia per quanto riguarda l’aggressività e le buone giocate, sia per il calo finale, le cui cause, tattiche e mentali, dovranno essere prese severamente in esame da Sarri.

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