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Inter, forte contestazione dei tifosi a San Siro. Ausilio e il sogno Conte: “Non so come convincerlo”

MILANO – Forte contestazione dei tifosi dell’Inter nei confronti della squadra in occasione della sfida casalinga contro il Sassuolo. Fischi e cori contro la società e la squadra, in particolare il capitano Mauro Icardi. I tifosi si sono schierati dalla parte di Stefano Pioli, esonerato a sorpresa nella tarda serata di martedì, con uno striscione: “Grazie mister! Unico ‘attore’ interista in mezzo ad una squadra di indegni e ad una società di comparse” e il coro: “Noi vogliamo Stefano Pioli”. “Venduti”, “Indegni”, sono le parole scandite dalla Nord, mentre veniva esposto uno striscione: “Genoa-Inter ve la siete giocata a morra cinese o avete bisogno di arrotondare a fine mese?”. Gli ultras hanno inoltre srotolato un lenzuolo bianco accompagnato da uno striscione: “Stagione 2016/2017: stendiamo un velo pietoso”. Messaggi anche al proprietario Zhang Jindong: ‘Mr Zhang: “Se manca il gatto i topi ballano”, lo striscione esposto al primo anello verde. Poi dal secondo anello: “Zhang: qualcuno ci ha dimostrato che spendendo milioni e milioni si possono fare pesanti figure di m…. Ecco noi vogliamo vincere, non fare figure di m…”.
I tifosi della Nord hanno lasciato lo stadio dopo 20′ (e molti altri che occupavano quel settore sono stati invitati a farlo) esponendo uno striscione: “Visto che il nostro sostegno non ve lo meritate… oggi vi salutiamo e ce ne andiamo a mangiare”.
CACCIA A CONTE – Nel pre partita del match con il Sassuolo ha parlato il ds Piero Ausilio. Tanti i temi toccati a partire dalla scelte del nuovo allenatore con il sogno Conte sempre più difficile. “Non so come potremo convincerlo a venire a Milano. Gli allenatori bravi sappiamo quali sono e purtroppo per noi hanno quasi tutti dei contratti importanti e lavorano per club importanti. Noi abbiamo delle idee ambiziose, ma ci siamo presi del tempo. Vogliamo organizzarci per portare avanti un progetto ma al momento non c’è nessuno in vantaggio su altri” ha spiegato Ausilio.
 
ESONERO PIOLI PER RESPONSABILIZZARE GIOCATORI – L’esonero di Pioli è avvenuto per dare una scossa alla squadra. “Questa è l’idea – ammette -, quando provi una soluzione estrema come quella di mandar via un allenatore a tre giornate dalla fine, cerchi di responsabilizzare i giocatori davanti a una situazione che non piace a nessuno – continua Ausilio -. Nel calcio può capitare, non c’è sempre una spiegazione a tutto. Io resto convinto che questa sia una squadra di qualità, ma è evidente che ci sono dei problemi di personalità. Quando si prendono decisioni di questo tipo non è mai bello, soprattutto quando si tratta di una persona di grandi valori come Pioli che ha dato il 100% per l’Inter. Per molto tempo è andato tutto molto bene, poi le cose sono peggiorate e l’idea è stata di anticipare un percorso, quando ormai la decisione di cambiare era stata presa, recentemente, non tre mesi fa come è stato detto: è sembrato corretto nei confronti di Pioli”.

RIENTRARE IN CHAMPIONS – Per il futuro si è fatto anche il nome di Pepe, giocatore di esperienza e dal grande carisma. “È un’idea, si parla di accordi e di firme, ma in realtà non c’è niente. A noi propongono tantissimi giocatori, Pepe ha delle qualità, sull’età dovremo riflettere, ma poi conteranno altre cose, in senso assoluto: non dimentichiamoci a che età Pirlo è andato alla Juve – continua Ausilio -. La prossima stagione dovremo rientrare assolutamente in Champions e non possiamo più sbagliare. Prima di tutto dovremo avere un allenatore, quindi ora è inutile parlare di giocatori. Stiamo strutturando la società, poi sceglieremo l’allenatore e poi i giocatori”.
 
NESSUN PROBLEMA CON SABATINI – L’arrivo di Sabatini in viste di supervisore tecnico non spaventa Ausilio. “So di questa cosa da più di un mese, prima che io firmassi il rinnovo. Ho rimesso il mio ruolo nelle mani della società, perché mi sembrava giusto così visto che stavano cercando una figura tecnica. Non mi sono mai dimesso, ho solo detto che prima di firmare un nuovo contratto di tre anni, se la società avesse voluto dare a Sabatini un ruolo diverso e anche all’Inter, mi sembrava giusto parlarne. Tutto qui, non ho mai dato le dimissioni e mai le darò. Sono il direttore sportivo dell’Inter e ho firmato un contratto di tre anni. Anche Sabatini sapeva che all’Inter c’ero io ed è una cosa che ha accettato. Ci conosciamo, siamo amici, ci stimiamo, ci confronteremo sempre per migliorare l’Inter e tutte le cose idiote che ho sentito restano quelle che sono”.
 

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Fonte: Repubblica

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