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Milan, Montella: ”La fascia? Nessuna promessa a Donnarumma”

MILANO – Il Milan cerca di confermare il buon inizio di stagione nel debutto casalingo in campionato in programma domani col Cagliari. La squadra ritrova Yonghong Li dopo la tournée cinese: per il presidente rossonero è il primo viaggio in Italia dopo il closing di aprile. Il proprietario è atterrato in mattinata a Malpensa con un volo proveniente da New York, reduce dalle vacanze alle Hawaii.

Montella, si aspettava così l’inizio di stagione del Milan?
“Sì, adesso mi piacerebbe iniziare bene in casa in campionato. Dobbiamo vivere questo entusiasmo nella maniera giusta senza che diventi euforia. Il Cagliari è un avversario difficile. Ci ha messo in difficoltà recentemente”.
Cosa pensa delle valutazioni di Raiola sulla fascia di capitano promessa Donnarumma e poi data a Bonucci?
“Diamo troppa importanza a quello che viene detto da altri. La società a me non ha mai detto che la fascia sarebbe andata a Donnarumma e al giocatore non ha mai fatto questa promessa. Magari ha detto a Donnarumma che col tempo sarebbe potuto diventare capitano”.
E cosa pensa di Niang, altro assistito di Raiola, che non si allena dopo aver presentato il certificato medico?
“Gli auguro di tornare presto guarito. Vorrei parlarci un po’ perché penso di avere un ottimo rapporto con lui”.
A proposito di fascia di capitano, Montolivo e Abate hanno preso bene il cambio di gerarchie?
“Hanno reagito in modo eccezionale. E’ stata brava la società a spiegare le motivazioni legate all’inizio di un nuovo corso. Dopo i primi giorni di scossa, hanno accettato nella maniera migliore. Adesso c’è un ottimo feeling. In una delle scorse serate Abate e Bonucci sono stati a cena insieme”.
A che punto è la condizione di Kalinic che si è allenato poco con la Fiorentina?
“Si sta allenando con la squadra, ma è un po’ indietro rispetto agli altri. E’ molto probabile che sarà convocato”.
Con Cutrone così in forma e l’arrivo di Kalinic diventa quasi un obbligo giocare con due attaccanti?
“La squadra è sempre in divenire. E’ assolutamente una soluzione. D’altronde in panchina possono andare 12 giocatori, qualcuno dovrà pur venire”.
E la difesa a tre dopo l’esperimento in Macedonia?
“Sono tutti elementi di sviluppo del gioco. E’ da rivedere. Non mi aspettavo di più. Ci può stare. Va considerato nell’insieme della crescita della squadra”.
Come si comporterà se i giocatori in esubero non saranno ceduti?
“Finora ho preferito coinvolgere meno chi si trovava in questa situazione. Se la rosa resterà di queste dimensioni, dovrò fare sostituzioni anche in allenamento durante le esercitazioni situazionali nelle quali ci sono 20 giocatori di movimento”.
Si aspetta ancora qualcosa dal mercato?
“Il direttore lo vedo molto molto stanco – dice sorridente riferendosi al ds Mirabelli – mi auguro che finisca presto questo mercato”.
Cutrone allunga l’elenco dei giocatori del vivaio lanciati in prima squadra negli ultimi anni.
“Mi sono reso conto che la differenza la fai se negli undici, anzi ormai nei quindici viste le rotazioni del calcio moderno, hai gente del settore giovanile. Per motivi di maggiore senso di appartenenza e di budget: avere titolari fatti in casa permette alla società di risparmiare. Guardate gli esempi di Barcellona e Bayern”.

milan ac

serie A
Protagonisti:
vincenzo montella
mino raiola

Fonte: Repubblica

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