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Il top player italiano sta in panchina. Conte, Allegri, Ancelotti, il tris di accellenza dei tre punti

ROMA – I top player del calcio italiano? Stanno in panchina. Lo dicono i numeri, confermati, anzi rafforzati, dall’ultima tornata di campionato nei principali tornei europei. Conte, Allegri, Ancelotti, il tris per eccellenza dei tre punti. E che ha vinto l’ultima edizione, rispettivamente, di Premier League, Serie A, Bundesliga. Analizzando le ultime cento partite dirette dalla panca in campionato viene fuori che Conte non ha rivali. Il tecnico del Chelsea si presenta al tavolo con una media impressionante, 247 punti, 2.47 a partita. Oltre, dato più importante, ai quattro campionati vinti in fila – tre con la Juventus (media 2.54 punti), l’ultimo con i Blues – in altrettante stagioni, con l’intermezzo dei due anni con la Nazionale italiana.

Tra Conte e gli altri top manager che sfilano in classifica c’è un abisso. Al secondo posto c’è Max Allegri che non solo è riuscito per ora a fare meglio della Juve scudettata della passata stagione (15 punti contro 12 alla quinta giornata) ma nell’arco delle ultime cento gare di Serie A, anzi 101 contando anche il successo contro la Fiorentina, ha totalizzato 241 punti (media 2.38 punti), con 75 successi.
 
E per completare il podio azzurro nella statistica, nonostante avversari del calibro di Mourinho, Guardiola, Simeone, allenatori che presentano vetrine con svariati successi nazionali e internazionali, ecco Carlo Ancelotti, che in passato era considerato più tecnico da Coppe – le due Champions League con il Milan e la Decima del Real Madrid i tre indizi che formano la prova – ma va forte anche nei tornei nazionali. Certificato da esibire ai critici che lo assediano a Monaco: 239 punti in 101 partite, tra Bayern della passata stagione e guida dei blancos tra il 2013 e il 2015: media complessiva 2.36, a un soffio dalla seconda posizione di Allegri. Sicuri che è solo l’asso di Coppe? E a proposito di Coppe europee, in classifica ci sono altri fuoriclasse della panca, però costretti a guardare da lontano gli italiani, almeno nelle ultime cento gare in campionato. Per esempio Pep Guardiola, che forse ha dovuto rinunciare al podio con la prima deludente stagione al Manchester City, dopo il tris di Meisterschale a Monaco. Per il catalano, 231 punti in 100 esibizioni (2.31 di media), con 72 successi. E poi ecco Simeone, che con il colpo di ieri a Bilbao arriva a 217 punti con l’Atletico Madrid (media 2.14 punti), davanti ad Arsene Wenger (media 1.97 punti in 100 esibizioni in Premier League con i Gunners) e Mauricio Pochettino, che con il Tottenham eguaglia il bottino dell’alsaziano. Dopo di loro, impensabile sino a qualche anno fa, c’è Josè Mourinho, che ha vinto campionati in Portogallo, Spagna, Italia, Inghilterra ma ha vissuto varie battute d’arresto con Chelsea e Manchester United nelle ultime due stagioni, 188 punti in 100 gare e sole 53 vittorie. Peggio di lui, Klopp, con 171 punti. Sia lo Special One che Guardiola, avanti a tutti sinora in Premier League, meditano la riscossa, ma il trio italiano è assai lontano.

calcio

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri
antonio conte
carlo ancelotti

Fonte: Repubblica

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