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Il Corriere del Mezzogiorno: “Il Patto con Reina, simbolo a tutto campo”

L’ultimo pareggio al San Paolo risale all’1-1 contro la Juventus del 2 Aprile scorso, le sei vittorie interne consecutive hanno creato un’atmosfera magica. La cartolina del cammino esaltante del Napoli è riassunta nel film di fine-partita: un «giorno all’improvviso» è la colonna sonora con i figli dei calciatori in campo con i loro papà tra gli applausi degli spettatori. Il leader di quest’ambiente, il volto del gruppo che vince e convince è Pepe Reina. Contro il Cagliari c’era tutta la sua famiglia nel ventre del San Paolo: i cinque figli, tutti vestiti con i colori del Napoli, e sua moglie Yolanda, la compagna dei momenti belli e di quelli più difficili. Yolanda ha annunciato la permanenza di Reina a Napoli nei giorni convulsi dell’offerta del Paris Saint Germain, ha organizzato la festa a sorpresa per il compleanno di Pepe, dove il gruppo celebrò un altro patto dopo quello estivo per lo scudetto. «Vinciamole tutte», la richiesta di Reina prima della gara di Bologna. In campionato finora l’accordo davanti al brindisi si è verificato nei fatti, il Napoli le ha vinte tutte edèin testa da solo. Gli azzurri hanno steccato solo in Champions in Ucraina riscattandosi poi in casa contro il Feyenoord, con il contributo fondamentale proprio di Reina. Il portiere spagnolo ha parato un rigore a Toornstra consentendo al Napoli di blindare il doppio vantaggio sugli avversari. Il rendimento di Pepe è fatto di alti e bassi, ha alternato nella scorsa stagione parate decisive ad errori ma il suo ruolo di allenatore in campo è indiscutibile. Per Sarri è un punto di riferimento, l’ha dimostrato proteggendolo dalle critiche dopo la gara contro la Spal: «La situazione era difficilissima, la barriera era lunga, i primi due si sono inchinati e quando ha visto la palla era ormai lontano metri. Poteva invece mettersi tutto sul suo palo, ma se avesse fatto così 8 volte su 10 avrebbe preso gol sull’altro. Ha subito un gol da uomo, non da paraculo». La sua leadership non è mai messa in discussione, durante le partite ha un confronto costante con la difesa, come quando ha esaltato Koulibaly per il recupero su Pavoletti. Durante il rigore trasformato da Mertens, Pepe ha parlato con Hysaj, Albiol e Koulibaly realizzando una sorta di timeout tecnico. Il rapporto con Mertens, l’abbraccio con Mario Rui dopo il suo debutto in maglia azzurra sono le cartoline del suo impatto sullo spogliatoio. Il Napoli primo in classifica è nato lì, nella forza di un patto che fa dimenticare anche la querelle legata al rinnovo del contratto. Un lavoro svolto in silenzio, con Sarri che osserva e indica la strada del basso profilo anche dopo la nona domenica trascorsa da solo in testa alla classifica da quando è a Napoli. «Un mese buono riesce a tutti, sei mesi a pochi, dieci ad uno solo», il messaggio di Sarri che Reina, in virtù della sua esperienza, conosce benissimo e trasmette a tutti i suoi compagni che lo seguono con rispetto e disciplina come si fa con un leader autorevole.

Corriere del Mezzogiorno

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