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L’Italia deve guardare al futuro: su chi puntare?

Nonostante il probabile ritiro di tre delle quattro colonne portanti storiche della nostra difesa, il futuro del reparto difensivo sembra ancora luminoso e poter rinnovare la nostra tradizione. Barzagli e Chiellini dovrebbero essere sostituiti da Rugani e Romagnoli. Al di là alle quattro presenze concesse da Ventura, Rugani ha nel suo bagaglio l’esperienza maturata alla Juve come compagno dei due difensori che è chiamato a sostituire sia con la maglia azzurra che con quella bianconera. Il minutaggio accumulato in questi anni è stato inferiore alle aspettative, ma nella prima parte del campionato in corso Rugani è stato il difensore centrale più utilizzato da Allegri dopo Chiellini. La mancata qualificazione ai Mondiali dovrebbe accelerare il suo inserimento anche in Nazionale. Romagnoli è invece un punto fermo del Milan da un paio di stagioni e per caratteristiche (è mancino, può giocare nella difesa a 3 e a 4 e all’occorrenza anche da terzino) è il difensore che occuperebbe con maggiore naturalezza il posto lasciato da Chiellini.

Non si può poi dimenticare Mattia Caldara, anche lui erede designato di Barzagli e Chiellini alla Juve, che non ha ancora esordito in Nazionale, limitandosi a una presenza nel test non ufficiale contro San Marino, in cui peraltro ha segnato un gol. Caldara è abituato a giocare come centrale di una difesa a 3, ovvero il ruolo di Bonucci, l’unico punto fermo al momento, e per questo il suo inserimento sembra poter essere più diluito nel tempo.

Sulle fasce la necessità di un ricambio generazionale è meno incombente, ma è la zona di campo dove l’Italia può fare il salto di qualità più grande rispetto a questa generazione. Ventura ha fatto esordire Andrea Conti e Davide Zappacosta, che dovrebbero garantire continuità in quel ruolo, tenendo presente anche la disponibilità di Alessandro Florenzi, sia in caso di difesa a 4 che di centrocampo a 5.

Le due partite contro la Svezia hanno sottolineato soprattutto un vuoto tecnico nel ruolo di terzino sinistro. È mancato un mancino in grado di crossare con precisione senza essere costretto a rientrare sul destro come Darmian – una lacuna evidenziata soprattutto durante il ritorno. A coprire questo vuoto potrebbero pensarci Barreca, convocato per uno stage da Ventura, ma soprattutto Emerson Palmieri e Leonardo Spinazzola. La possibile scalata in Nazionale del terzino della Roma è stata interrotta da un grave infortunio al ginocchio, ma ha ancora 23 anni e, col presupposto che si riprenda completamente, le stagioni migliori della carriera davanti a sé. Tecnicamente il suo innesto fornirebbe finalmente all’Italia un esterno basso moderno, in grado di giocare entrambe le fasi con la stessa qualità. Emerson Palmieri funzionerebbe bene sia nella difesa a 4 che come esterno di un centrocampo a 5, una posizione in cui troverebbe il proprio posto anche Leonardo Spinazzola, che Ventura ha già fatto esordire, anche se nel contesto, inedito per lui, di esterno basso a sinistra di una linea a 4.

Il centrocampo, il reparto da rivoluzionare

A centrocampo l’addio di De Rossi potrebbe lanciare definitivamente Jorginho, protagonista di un’ottima prestazione contro la Svezia nella sua prima partita da titolare con la maglia azzurra. Il regista del Napoli ha 26 anni e può essere un punto fermo nell’immediato, anche se molto dipenderà dal tipo di approccio tattico che sceglierà il nuovo CT. Nonostante la buona prestazione di ieri, Jorginho si esprime al meglio in un contesto associativo, connettendosi con giocatori che amano scambiare la palla a terra e velocemente.

Dal tipo di modello tattico che l’Italia vorrà impostare passeranno ovviamente le fortune di Marco Verratti, forse il talento di questa gestione con più sproporzione tra aspettative e rendimento. Va detto che, per caratteristiche, il centrocampista del PSG è stato il più penalizzato dall’idea di calcio di Ventura, che ha fatto spesso e volentieri a meno del palleggio a centrocampo. Una situazione emersa drammaticamente nella scadente prestazione dell’andata contro la Svezia. Verratti ha ancora 25 anni e può essere inserito ancora al centro della nuova Nazionale, sia come play basso che come mezzala: avere Jorginho accanto potrebbe aiutarlo come nel club lo aiuta la presenza di Thiago Motta.

Allungando lo sguardo ai prossimi anni bisognerà però sicuramente trovare alternative e nuove risorse. Ventura ha lanciato Pellegrini, Cristante e soprattutto Gagliardini, l’unico a cui ha concesso più di una presenza (De Rossi aveva parlato di lui, fin dalla prima convocazione, di un futuro “pilastro” di questa squadra). Parliamo di giocatori su cui fino a poco più di un anno fa non riponevamo nessuna speranza e che, per quanto fatto vedere con i rispettivi club, sembrano già pronti a entrare in pianta stabile nel gruppo. 

Fonte: Sky

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