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La Juventus e la legge del gol dell’ex

È una legge non scritta del calcio. “Il gol dell’ex”. Sei grande con una maglia, cambi squadra e quando ritrovi i tuoi vecchi compagni… segni. Saranno le motivazioni, sarà la voglia di dare qualcosa in più del solito, ma da sempre è così. E in una Juventus che stupisce per continuità di risultati, reti inviolate e vittorie in campionato, la legge del gol dell’ex è diventata una sorta di mantra. Higuain, Benatia e il nuovo arrivato: Federico Bernardeschi. Un gol a testa (a Firenze in gol anche il Pipita) a decidere tre partite sentite, tre match decisivi per provare a fare, di nuovo, la storia. L’obiettivo è ben chiaro, il settimo Scudetto è un sogno che (anche) quei tre stanno aiutando a mantenere vivo. Erano uomini-chiave a Napoli, Roma e Firenze, decisivi in tre situazioni diverse una volta passati in maglia bianconera. Perché segna, comunque, l’ex. Gonzalo, Mehdi e Federico: sono loro (l’oro) della Juventus in versione carroarmato. 8 vittorie di fila, un gol subito nelle ultime 16 partite giocate, un rullo compressore che abbatte tutto ciò che le si para davanti. Perché nelle grandi sfide, se c’è un giocatore che l’ambiente degli avversari l’ha vissuto dall’interno, la decide proprio quel calciatore. Tre gol (con esultanza annessa) a dimostrare come questa squadra sia in grado di gestire le partite, le vittorie, i risultati. Con lo Scudetto lì, nella sfida a due con il Napoli. 0-1, 1-0, 2-0, con due minimi comuni denominatori: le reti inviolate e le firme, proprio, di chi aveva indossato la maglia avversaria.

1 dicembre: Higuain abbatte il Napoli

Prima vittima della legge dell’ex: proprio il Napoli. Stadio San Paolo, 1° dicembre. Azzurri in… grigio, Juventus in giallo, che diventa oro-Pipita. Segna ed esulta Gonzalo Higuain, che cerca il suo vecchio presidente Aurelio De Laurentiis in tribuna a Fuorigrotta. La prima sconfitta in campionato per il Napoli, con il gol voluto e cercato dell’uomo dei record in azzurro, nonostante l’infortunio alla mano che rischiava di tenerlo fuori. Non doveva giocare eppure l’ha decisa lui. Dando il via alla legge dell’ex in salsa bianconera.

Fonte: SkySport

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