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Roma, revival Liverpool: dalla finale all’ex Salah

Squadra estremamente verticale, offensiva ed elettrica nel nome dell’heavy metal caro a Klopp, il Liverpool ha trovato una dimensione europea ideale con un gioco spettacolare e ricco di gol. I Redss mancavano in semifinale da dieci anni, squadra che per identità e caratteristiche può mettere in difficoltà chiunque tra velocità e contropiedi letali. Tra i pali c’è il tedesco Karius, ex Mainz come il proprio allenatore, portiere che ha scalzato Mignolet ma non rappresenta una sicurezza assoluta proprio come la difesa a dispetto del saldo positivo in Champions. La new entry van Dijk, partner di Lovren ma non dell’infortunato Matip, garantisce fisico e solidità non senza sbavature nel 4-3-3 di partenza dove sulle corsie spingono i giovani Alexander-Arnold e Robertson. Non ci sarà a centrocampo l’infortunato Can, obiettivo dichiarato della Juventus nel prossimo mercato, assenza che obbliga Klopp a comporre la mediana con l’equilibratore e capitano Henderson, l’esperto Milner (re degli assist in Champions con 8 passaggi vincenti) e l’ex Arsenal Oxlade-Chamberlain. La panchina corta accusa anche la defezione di Lallana e le probabili alternative targate Wijnaldum e Solanke, certo è che il tridente offensivo ammette solo applausi: detto dello straripante Salah, Firmino viaggia a quota 24 reti stagionali seguito dai 16 centri di Mané. Assi nella manica per Klopp sebbene alla guida di una formazione giovane (26 anni di media) e carente in termini di esperienza internazionale così come di equilibrio tattico, lacuna palesata dal Liverpool portato ad offendere piuttosto che a distruggere. Non trascuriamo nemmeno i colpi a vuoto, tuttavia il potenziale offensivo tra corsa e talento dei Reds metterà davvero alla prova la Roma di Eusebio Di Francesco.

Fonte: Sky

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