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Sarri, il Chelsea non ha pagato la clausola. Tre scenari possibili: si rischia la battaglia legale

La clausola rescissoria da 8 milioni di euro che consentiva di liberare Maurizio Sarri dai vincoli contrattuali con il Napoli, efficaci fino al 2020, è scaduta ieri. Due volte: alla mezzanotte italiana e poi un’ora dopo, alla mezzanotte inglese. Il risultato, comunque, non cambia: perché il Chelsea non ha versato l’importo, e come il club di Abramovich nessun’altra società, e dunque da oggi il tecnico può virtualmente tornare a indossare la tuta azzurra in attesa di esonero, in programma tra un mese. Cioè contestualmente al deposito del contratto di Ancelotti. Gli scenari? Se il Chelsea o chi per esso vorrà l’allenatore dovrà trattare con De Laurentiis, e sempre sulla base dei famosi 8 milioni; se invece il Chelsea o chi per esso riterrà di avere il diritto di ingaggiarlo senza l’obbligo di pagare alcunché, allora si andrà allo scontro legale. Altrimenti, resterà fermo fino a nuovo ordine.

LA SUA PRIGIONE. E allora, niente di fatto: anzi, tutto da rifare. E alla fine i timori di Sarri di non poter migliorare e neanche ripetere i risultati delle meravigliose stagioni precedenti, nonché quello di assistere impotente all’emorragia dei suoi talenti di riferimento, a cominciare da Albiol e Mertens, sono diventati la sua prigione. In questa fase, per lo meno, è così. E d’accordo, sì, è pur sempre una prigione dorata da oltre 120mila euro mensili, però il Napoli ha un nuovo allenatore, e che allenatore, e lui per il momento non ha ancora chiaro il suo destino. O meglio: sa che il Chelsea gli affiderebbe la panchina oggi stesso, ma fino a ieri da Londra non è mai arrivata la comunicazione ufficiale relativa all’intenzione di pagare la clausola rescissoria. E dunque, tecnicamente, è ancora l’allenatore azzurro.

OTTO MILIONI. Proprio così: il Napoli non ha ancora depositato il contratto di Ancelotti e neanche ha annunciato l’esonero di Sarri. Che nel frattempo attende, in Toscana, l’evoluzione degli eventi e degli scenari possibili: tre, a conti fatti. La prima ipotesi, nonostante la scadenza della clausola, è che il Chelsea o magari un altro club chiami De Laurentiis per trattare l’ingaggio del suo ex allenatore ma attuale dipendente, considerando che il contratto con il club azzurro scadrà nel 2020: e sebbene, paradossalmente, la richiesta potrebbe anche essere più elevata, l’idea dominante è che per liberarlo continueranno a servire sempre 8 milioni di euro.

BATTAGLIA LEGALE. La seconda prospettiva, invece, riguarda un’ipotetica battaglia legale: già, perché Abramovich o magari un altro proprietario potrebbe ritenersi libero di mettere sotto contratto Sarri senza dover corrispondere una cifra di tale portata al Napoli, e di conseguenza per dimostrarlo potrebbe portare il caso dinanzi alla Fifa, all’Uefa e agli organismi competenti. La terza, addirittura peggiore della seconda, vedrebbe il tecnico fermo, a casa: esonerato, stipendiato da De Laurentiis ma senza squadra.

Fonte: Corriere dello Sport

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