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Quel Milan-Inter 0-4: così nacque il “Triplete”

Il rumore dei nemici

Una scarica di decibel da far tremare San Siro che nemmeno i Metallica, altro che Oasis. “Il rrrrumore dei nemici, fantastico. Ho fatto così e subito, wrrrrromm, sono tutti già qua. Questo mi piace, mi piace”. Non guardatelo ora, che vive forse la fase più delicata della carriera, e quelle tre dita in faccia al giornalista nella conferenza stampa post United-Tottenham (0-3) ricordano più un saluto da boy scout che l’ordine di mettersi a tre nel mezzo di un generale della panchina. Perché c’è stato un tempo in cui a José bastava uno schiocco di dita per averli tutti… contro. Il celebre “rumore dei nemici”, che si era fatto sentire nella settimana che portava al campionato 2009-2010, all’esordio con il Bari di Gian Piero Ventura (già) del 22 agosto. Mourinho non risparmia nessuno, dal commissario tecnico della Nazionale Lippi al “romanista” Luciano Spalletti. “Lippi ha detto che la Juventus vincerà lo scudetto? Se quello che ho letto è vero, è la prima volta che vedo un ct, una persona con una grandissima responsabilità istituzionale, pronosticare il successo di una squadra. Se è vero, mi fa pensare tanto. Se è vero, è una mancanza di rispetto”. La stessa sensazione che Spalletti ebbe quando Mourinho lo citò nella lista degli “zero tituli”. “Spalletti lavori meglio, perchè con la sua squadra può vincere tutto. La sua squadra è fantastica”. È in questo clima che l’Inter affronta il Bari di Ventura, e anche di Ranocchia, Bonucci, e Kutuzov, che beffa i nerazzurri – in vantaggio con un rigore di Eto’o – portando via un punto dal Meazza. Un pari che, unito alla sconfitta (1-2) nella Supercoppa con la Lazio, mette in allarme gli interisti, che rimpiangono già Ibrahimovic, andato a giocare con Messi per vincere la Champions. Don’t look back in anger, Zlatan. 

Fonte: SkySport

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