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Milan-Roma, le chiavi tattiche dell’anticipo

Rimaste deluse dai risultati ottenuti alla seconda giornata (che per i rossoneri era l’esordio in campionato), Milan e Roma si affrontano al Meazza per provare a mettere subito alle spalle le critiche ricevute in questa settimana, soprattutto sulla tenuta psicologica e la capacità di gestire le partite.

Gattuso ha ancora negli occhi il 3-2 del San Paolo, primo incontro tra l’ex centrocampista del “Diavolo” e il suo mentore Ancelotti. Una sconfitta dolorosa, sopraggiunta dopo che i primi due tiri in porta della sua squadra erano stati convertiti in gol da Bonaventura e Calabria, regalando al Milan un preziosissimo doppio vantaggio esterno. Gli ospiti non sono però riusciti a portare a casa il risultato, tanto da crollare letteralmente sotto i colpi di Zielinski (due reti) e Mertens, che hanno ribaltato il risultato in favore degli azzurri. L’analisi dell’allenatore rossonero a fine partita la dice lunga su quanto accaduto dopo il primo gol del polacco: “Dopo la rete dell’1-2 abbiamo spento la luce concedendo campo agli avversari. Questa è una squadra che ha paura e che al primo errore si butta giù.”

È stata invece un’Atalanta imbottita di riserve a fermare la Roma lunedì all’Olimpico, in una gara rocambolesca in cui i giallorossi guidati da Di Francesco non sono stati in grado di fermare l’emorragia difensiva della prima frazione, ben sottolineata dai 16 tiri tentati nel primo tempo dai nerazzurri, un record negativo per la Roma da quando Opta raccoglie i dati. Dopo essere passata in vantaggio grazie al geniale colpo di tacco di Javier Pastore, la Roma ha subito tre gol dagli uomini di Gasperini, scatenando la rabbia di Di Francesco, che nell’intervallo ne avrebbe cambiati “6 o 7” e “tutta la linea difensiva”, secondo quanto dichiarato alla fine della partita. Nel secondo tempo e dopo un cambio di modulo (dal 4-3-3 al 4-2-3-1) i giallorossi sono riusciti ad agguantare il pareggio grazie ai gol di Manolas e Florenzi.

Gattuso non dovrebbe cambiare più di tanto rispetto alla gara con il Napoli e ha confermato in conferenza stampa che i problemi del Milan non riguardano il sistema di gioco. Il tecnico rossonero riproporrà dunque il 4-3-3, con Abate che dovrebbe prendere il posto di Calabria, apparso in difficoltà contro i partenopei. Rientrerà anche Calhanoglu, che riprenderà il suo posto a sinistra del tridente, con Bonaventura ancora mezzala. Caldara ha lavorato sui meccanismi della difesa a quattro della sua nuova squadra ma sembra più probabile la conferma di Musacchio di fianco a Romagnoli.

Chi invece sembra orientato ad accantonare il 4-3-3 è Di Francesco (“cambiare è sintomo di intelligenza”, è stato il mantra della conferenza pre-partita) che potrebbe riproporre la coppia De Rossi – Nzonzi a centrocampo, optando dunque per il 4-2-3-1 del secondo tempo con l’Atalanta (gara poi chiusa con la difesa a tre, che potrebbe rappresentare un’altra alternativa). Sarà anche il turno di Karsdorp: il terzino olandese prenderà il posto dell’infortunato Florenzi sull’out di destra. Under, Pastore ed El Shaarawy sono i principali indiziati a supportare il centravanti Dzeko.

Uno dei temi tattici della partita sarà sicuramente la contrapposizione tra la costruzione bassa del Milan e il pressing offensivo della Roma. Per tutta l’estate Gattuso ha insistito su una costruzione dal basso paziente e ragionata, che però sembra ancora lontana dall’essere funzionale, soprattutto perché le verticalizzazioni scarseggiano e la manovra non riesce a guadagnare come campo come vorrebbe l’allenatore. Perso Bonucci, che era il punto di riferimento quando si trattava di superare le linee di pressione avversarie, il Milan ha bisogno che i suoi difensori facciano un passo in avanti dal punto di vista del coraggio e si prendano più responsabilità nel verticalizzare il gioco.

Al momento il carico sulle spalle di Biglia, tra l’altro sostituito a Napoli e bersaglio della critica, è eccessivo e per le squadre avversarie può essere facile fare del regista argentino il bersaglio del pressing, limitando in maniera notevole il possesso palla del Milan. Nel caso in cui giocasse, sarà interessante notare che tipo di contributo darà Caldara in questo senso.

Gattuso ha evidenziato come il pressing del Napoli fosse particolarmente adatto a mettere in difficoltà i suoi. Eppure, in queste prime due uscite il pressing è stato uno degli elementi tattici meno convincenti della squadra di Ancelotti, mentre quello della Roma è sicuramente più rodato e dunque potenzialmente ancora più pericoloso per il Milan, che sarà nuovamente esposto alla possibilità di commettere qualche errore di palleggio in zone basse, così come è successo in occasione del primo gol del Napoli, in cui gli azzurri hanno riconquistato palla dopo un passaggio avventato di Musacchio.

Al San Paolo Biglia è andato in difficoltà quando il Napoli è passato al 4-2-3-1, con Zielinski alzato sulla trequarti con il compito in fase difensiva di occuparsi del mediano argentino del Milan. Probabile che si ripeta uno scenario simile, con Pastore a prendere in consegna il connazionale. Potremmo dunque vedere i rossoneri provare a risalire il campo passando dalle fasce, giocando attraverso Abate e soprattutto Rodríguez, che potrà affidarsi alle qualità di Calhanoglu qualche metro più avanti. Un test di questo tipo potrebbe anche fare luce sulle reali intenzioni di Gattuso, che con il Napoli ha organizzato una fase difensiva dal baricentro basso, quindi adatta a un gioco verticale e rapido, per poi invece proporre una manovra lenta e troppo orizzontale quando la sua squadra recuperava palla.

Fonte: Sky

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