CALCIO ESTERO

Bolt, offerta da Malta: due anni di contratto

La speranza di diventare calciatore professionista è quanto mai viva, per Usain Bolt, e si arricchisce di un nuovo scenario. Infatti, il campione olimpico al momento è in prova in Australia con i Central Coast Mariners, con cui ha segnato anche i primi gol da giocatore, seppure in una partita amichevole pochi giorni fa. Gli australiani sembrano intenzionati a confermare il giamaicano, al quale intanto è arrivata un’altra proposta. Il La Valletta, squadra della città maltese, ha offerto un contratto biennale al giocatore, che al momento starebbe considerando la possibilità di trasferirsi sull’isola.

L’indizio fornito dall’agente di Bolt

Una squadra del sud Europa che ambisce alla Champions. Era questo l’identikit fornito nei giorni scorsi dall’agente del campione giamaicano, Tony Rallis, al Daily Telegraph. E infatto La Valletta rispode a tutti questi requisiti: la squadra infatti, dopo il cambio di proprietà che ha visto arrivare una cordata saudita, punta a qualificarsi per la fase a gironi della Champions League, impresa mai riuscita nella sua storia.

Le ultime dall’Australia

Bolt, dopo l’amichevole che l’ha visto segnare una doppietta, è stato anche sottoposto ai controlli antidoping. Cosa che avrebbe infastidito l’atleta, che non ha trovato la ragione di questa operazione dal momento che non ha ancora firmato alcun contratto con i Mariners. Intanto, il giamaicano starebbe valutando di affittare un’enorme villa da due milioni di euro a nord di Sydney.

L’ad del club: “Lo aspettiamo per la Supercoppa!”

Queste le parole dell’amministratore delegato de La Valletta: “Non voglio fare gossip – ha detto l’ad del “La Valletta” ai media australiani – dobbiamo prepararci per la Supercoppa del 13 dicembre e lo vogliamo qui, vorrei che firmasse il contratto e vincere il titolo“. Continua Slimen: “Immaginate Bolt che alza un trofeo dopo 10 anni dal trionfo di Pechino? – riferendosi al doppio-record nei 100 e nei 200 metri alle Olimpiadi del 2008: “Non è una questione di soldi, ma una cosa storica, tra 50 anni parleremo ancora di questa cosa”. 

Fonte: Sky

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