CALCIO ESTERO

Mourinho, cade l’accusa di “linguaggio offensivo”

6 ottobre, Old Trafford. Mourinho è a un passo dall’esonero, il suo Manchester è sotto di due reti contro il Newcastle, ma alla fine succede l’incredibile. Mata, Martial e Sanchez ribaltano il punteggio, i Red Devils tornano a vincere e lo Special One mantiene salda la panchina. Finita lì? No, perché l’allenatore di Setubal, ripreso dalle telecamere, si prende la sua rivincita e si lascia scappare qualche parola di troppo in portoghese. Quanto basta per condurre la FA – la Football Association – verso l’apertura di un’indagine nei suoi confronti, con l’accusa di “linguaggio offensivo e inappropriato”, come riportato da un comunicato ufficiale pubblicato dieci giorni dopo il match. Oggi, a quasi un mese di distanza da quell’incontro, l’accusa verso il portoghese è caduta per mancanza di prove. A confermarlo è stata la stessa FA, dopo che Mourinho aveva richiesto lo scorso 24 ottobre un’udienza non personale in seguito all’estensione di tempo ricevuta per giustificare le frasi dette in occasione del successo in extremis, ottenuto ai danni della squadra di Benitez. Secondo Sky Sports la Federazione sarebbe rimasta sorpresa dalla decisione, presa da una Commissione di Regolamentazione Indipendente, e attenderà le motivazioni scritte prima di prendere in considerazione un possibile ricorso. Il responso è stato, invece, accolto con soddisfazione dallo United.

La scelta di rimandare la decisione per tutto questo tempo ha permesso a Mou di sedersi in panchina nell’ultimo weekend contro l’Everton, in Champions contro la Juve e nella precedente partita contro il Chelsea, nel quale è stato protagonista di un altro acceso diverbio negli istanti finali. Discussione nata dall’esagerata esultanza di Marco Ianni, assistente di Sarri, alla rete del pari siglata da Barkley. Mourinho, a differenza del secondo ‘assistant coach’ dei Blues, non è stato punito dalla FA, ma gli sono state “ricordate formalmente le sue responsabilità”.

Fonte: Sky

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