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Traverse e pali in casa Napoli: sfortuna o poca concentrazione?

Una Coppa Italia portata a casa, la terza dell’era De Laurentiis e una certezza: un gruppo compatto a cui Gattuso ha saputo ridare entusiasmo, serenità e mentalità vincente. Il Napoli riparte da questo presupposto per una stagione 2020/2021 che vedrà i partenopei partecipare all’Europa League. Ma un grande interrogativo invece si pone soprattutto nella testa dei tifosi napoletani così superstizioni: il Napoli è sfortunato? Gattuso, che crede nel lavoro e nel sacrificio, poco crederebbe a questa teoria.

Pali, traverse e rigori negati: che il Napoli abbia un debito con la dea bendata?

Il popolo napoletano è fra i più superstiziosi del pianeta, non a caso il libro della Smorfia è nato proprio in questa regione: autentica “Bibbia” per ciò che riguarda interpretazione dei sogni, numeri, cabala e un po’ tutto ciò che riguarda la fortuna e il rapporto di questa con la vita reale. Ebbene i tifosi del Napoli, in particolare nella stagione appena conclusasi avranno interpellato la dea bendata svariate volte giacché i partenopei hanno un primato tutto particolare e sembrerebbero essere in debito con la sorte, tant’è che sarebbe forse più facile per i tanti tifosi azzurri vincere alle street fighter slot presenti su Starcasinò, rimanendo in ambito gioco e fortuna, che vedere il Napoli siglare un goal. Se prendiamo in analisi la classifica dei calciatori per pali colpiti, i numeri parlano da sé: troviamo ben tre giocatori del Napoli nei primi sei posti, con Insigne al comando con sei legni come Belotti e Ronaldo, seguiti da Mertens e Milik rispettivamente con cinque. Mentre se prendiamo in considerazione le squadre, i partenopei guidano la classifica con 23 legni colpiti, uno sopra la Juventus e due sopra il Milan. L’attacco del Napoli, notoriamente da diversi anni fra i più prolifici in campionato, avendo potuto contare su bomber del calibro di Cavani, Higuain e Mertens, ha quest’anno avuto parecchie difficoltà in zona goal. Nel campionato 2017/2018 il Napoli aveva segnato la bellezza di 77 goal, nel 2018/2019 appena tre in meno, mentre quest’anno solo 61, addirittura 16 in meno rispetto all’ultimo anno di Sarri.

L’effetto Gattuso sugli uomini chiave

Se Gattuso venisse interpellato sul rapporto che ha la fortuna con il mondo del pallone, sicuramente sarebbe scettico. Un uomo di campo come lui, che è riuscito ad arrivare ai più alti traguardi per un calciatore nonostante non fosse particolarmente dotato tecnicamente, non può che essere consapevole del fatto che il duro lavoro paga sempre, la fortuna soltanto a volte. L’effetto Gattuso allenatore si è sentito eccome. Dopo essere subentrato a un pezzo da “90” come Ancelotti, l’allenatore calabrese ha saputo ridare serenità e entusiasmo a un ambiente che sembrava spaesato, che aveva perso la brillantezza dei suoi uomini migliori e dove le voci di mercato erano troppo protagoniste. Col lavoro e con professionalità Gattuso è riuscito a farsi amare dal gruppo, a farsi rispettare e a creare un’unione di gruppo che si è vista in particolare nella finale di Coppa Italia, trofeo vinto dal Napoli e che è la prima vittoria per Gattuso allenatore.

Da qui il Napoli deve ripartire, dall’entusiasmo e dalla professionalità di un uomo integro e serio e da quei giocatori, come Mertens, che hanno definitivamente abbracciato i colori azzurri. La fortuna la lasciamo agli appassionati e ai tifosi, anche se con qualche palo in meno chissà dove sarebbe il Napoli.

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