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EDITORIALE – Supercoppa: Il Napoli non osa più di tanto e paga a caro prezzo la sua scelta

Nella sua quarta finale di Supercoppa, sempre con la Juventus, gli azzurri, ieri sera, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, subiscono un’amara sconfitta che ha deluso non poco i tifosi partenopei, molto fiduciosi, alla vigilia, visto anche lo stato di salute dei bianconeri, assai precario, in un nuovo exploit dopo quello con la Fiorentina. Purtroppo così non è stato: in realtà, pur avendo avuto un paio di ghiotte occasioni per trovare il gol, sventate alla grande dall’estremo difensore bianconero, il Napoli non ha mai osato più di tanto per provare a vincere la gara seriamente. In campo si è notato una sorta di paura che ha portato la squadra azzurra ad attendere l’avversario senza che si giocasse per sfruttare le grandi potenzialità sulle fasce di Lozano ed Insigne. Quando nel primo tempo, infatti, il Napoli ha sfruttato questa caratteristica il messicano, con un colpo di testa, ha avuto l’unica occasione gol dei primi 45 minuti. Una scelta pagata a caro prezzo. Del resto, come ci si aspettava la squadra campione d’Italia si è dimostrata la brutta copia di quella degli anni passati che dominava il campionato. Nonostante tutto, i partenopei hanno pure avuto la grandissima chance di pareggiare la rete, peraltro casuale di Cristiano Ronaldo, con il rigore concesso dall’arbitro Valeri, su chiamata del Var, per un fallaccio subito in piena area da Mertens. Sfortunatamente, però, il capitano di mille battaglie ha mandato fuori il tiro dagli undici metri, pur spiazzando il portiere. A fine partita il buon Lorenzo che non va assolutamente crocifisso, è scoppiato in lacrime per l’errore fatale commesso, ma i rigori li sbagliano tutti, anche i fuoriclasse come Maradona, Ronaldo, Ibrahimovic e così via. Gattuso, nel finale, ha addirittura imbottito di attaccanti la squadra nella speranza di acciuffare il pari che avrebbe allungato la gara ai supplementari, tuttavia anche questa decisione non ha pagato ed il Napoli, completamente sbilanciato, ha subito il raddoppio della Juve, in contropiede con il subentrato Morata. Un vero peccato poichè questa Juve, così debole e non all’altezza dei suoi trascorsi, era battibilissima. Pazienza, quel che è fatto è fatto e bisogna guardare avanti, gli azzurri sono chiamati tra domenica e giovedì ad altri due delicatissimi impegni, prima a Verona, per l’ultima giornata del girone di andata del campionato e poi a Fuorigrotta per il match valevole per i quarti di finale di Coppa Italia con lo Spezia per una specie di rivincita della sconfitta patita con i liguri, proprio al Maradona, nel giorno dell’Epifania.

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