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Gli interventi di Roberto Policano, Rino Foschi e Sergio Pellissier a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Policano, ex calciatore, fra le tante, di Torino e Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Napoli, Roberto Policano a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “La chiave per battere il Torino è verticalizzare su Osimhen. Fossi in Insigne resterei a vita. Sulla Roma…

“Ho giocato in quattro tra le piazze più calorose d’Italia: Genoa, Roma, Torino e Napoli. Non tifo per una nello specifico, ma le seguo tutte con grande affetto. Per quanto concerne il Toro, Juric sta pagando l’avere una rosa corta: lui spreme al massimo i calciatori ed avrebbe bisogno di più ricambi. Le sue squadre sono brave nella pressione alta e nell’uno contro uno. Belotti? Non metto in dubbio la volontà del ragazzo di fare bene ad ogni partita, in granata l’ha dimostrato dando il massimo sempre. Chiaramente, il mancato rinnovo può influire sull’aspetto mentale. Il Napoli di Spalletti, invece, lotterà fino alla fine per un traguardo importante. È uno bravo a dare stimoli, ma è anche estremamente preparato e sa dare ai suoi le carte giuste per affrontare gli avversari. Poi il toscano è bravissimo nel creare gruppo, e su questo è aiutato dall’intelligenza dei suoi calciatori. La chiave sarà il cercare sempre la verticalizzazione su Osimhen, visto che la difesa del Torino gioca sempre molto alta. Insigne? La società deve fare uno sforzo per tenerlo, ma anche lui deve andare incontro ad Adl. Se rinnova il contratto resta nella storia partenopea, e questo peserà sulla sua scelta. Fossi in lui, a trentuno anni e nel pieno della maturità, resterei e mi godrei la gloria che ne conseguirebbe, anche per cercare di battere tutti i record. Certo, purtroppo è da tenere presente anche l’aspetto economico, e per questo c’è bisogno di trovare un accordo. Roma? La società ha preso un grande allenatore, che ha riportato entusiasmo e motivazione sia all’ambiente che ai calciatori. Rispetto ad altre squadre è tecnicamente inferiore e deve trovare un po’ di continuità. I giallorossi li vedo dietro ad Inter, Napoli e Milan”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Foschi,ex direttore di Palermo e Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

NapoliRino Foschi a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “In pole position per lo Scudetto, seguito dall’Inter. Milan un passo indietro. Sul mio Palermo…

“Sto bene fisicamente, ma la testa resta al campo. Mi auguro arrivi presto una chiamata giusta. Purtroppo, dopo Palermo, mi hanno voluto fare fuori dal calcio. Eravamo arrivati in Champions, poi ci hanno buttato fuori riducendo la penalizzazione data al Milan, ma quell’anno avevamo raggiunto la massima competizione europea per club sul campo. Avevamo cinque campioni del mondo in rosa. Resterà uno dei rimpianti più grandi della mia carriera, tra l’altro ero solo perché Zamparini si trovava ai domiciliari. Qualcuno ha voluto sbattere il Palermo in Serie C. Nations League? Non è passata la Superlega, pertanto si sta provando a fare tante partite in più, introducendo anche qualche competizione nuova, per far entrare più soldi nel mondo del calcio. Io sono contrario anche al Mondiale ogni due anni. Ciò non toglie che abbiamo visto belle partite e grandi giocate, l’Italia ha fatto bene e vanno dati i giusti meriti a Mancini. Per sistemare un po’ i conti, bisognerebbe mettere a posto le regole sui parametri zero ed aumentare i controlli sui soldi che le società fanno uscire in maniera furba. Napoli ed Atalanta, da questo punto di vista, sono società virtuose. Scudetto? Metto il Napoli al primo posto, grazie anche a Spalletti. Seguono Inter, che è la squadra da battere, ed il Milan, che, però, è un passo indietro”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sergio Pellissier, presidente del FC Clivense ed ex calciatore, fra le tante, di Torino e Chievo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.

Osimhen, Sergio Pellissier a “1 Football Club” su 1 Station Radio: “Suo exploit merito di Spalletti. Allegri non ha più i calciatori di tre anni fa. Su Belotti…

“Non avevo mai visto la terza categoria, ora la vivo in prima persona con FC Clivense. Devo dire che c’è tanta passione e voglia di mettersi in mostra. Siamo partiti bene con tre vittorie nelle prime tre. A questo livello ho capito che la burocrazia è lentissima, ma, per fortuna, la FIGC è molto vicina ai piccoli club. Le strutture, purtroppo, sono poche e carenti. Ogni squadra deve giocare dove gli danno il campo, ed i manti erbosi non sono quasi mai buoni. Dispiace perché ci sono tanti calciatori bravi che potrebbero fare di più, così come società virtuose. Osimhen? Ho sempre detto che mi piace, è bravo a tener palla, forte di testa e sa sfruttare gli spazi. La piazza napoletana è difficile perché pretende sempre il massimo, lui deve solo ambientarsi. Riguardo il suo exploit bisogna dare meriti anche a Luciano Spalletti: crede fortemente nel nigeriano e sa come gestirlo anche nei momenti di difficoltà. Gattuso è stato sfortunato, nella scorsa stagione, a non averlo a disposizione. Juve? Ha cambiato molto e non ha più i giocatori di una volta. Fanno fatica a giocare, ma bisogna dare il giusto tempo di assestamento al nuovo allenatore, anche se per Allegri è un ritorno. Max non ha la stessa rosa di due anni fa, dunque gli va dato tempo. Ammissione di colpa della società? No, hanno provato altre strade che non hanno portato i risultati sperati nei tempi brevissimi che un club come quello di Torino richiede. Belotti? Giocatore completo che fa reparto da solo. Per i difensori è sempre difficile marcarlo. La differenza rispetto a qualche stagione fa è che ora partecipa di più alla manovra, legando il gioco, dunque fa meno reti. Se avesse cambiato casacca, indossando quella di una squadra in cui si sarebbe limitato a fare la punta, avrebbe potuto fare un’altra carriera”.

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