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Gli interventi di Gennaro Esposito, Sakvatore Caiazza, Carlo Caione e Mirko Calemme a Radio Punto Zero

GENNARO ESPOSITO, chef stellato e patron della Torre del saracino di Marina di Equa: “Mi ha colpito l’abbraccio di Maradona, come quando si incontra una persona di famiglia dopo tanti anni. La cena è stata molto divertente, ci teneva ad avere con sé tanti amici ed ex compagni, è stata una festa, una bella serata, noi abbiamo fatto la nostra parte regalando agli ospiti il desiderio di Diegio di mangiare il tartufo bianco ed altri prodotti tipici come la mozzarella, il maialino casertano con la mela annurca e così via. Ho avuto quasi tutto il tempo in cucina il presidente De Laurentiis, grande appassionato di cucina, che ha detto parole molto belle sullo spettacolo. Maradona è stato molto disponibile coi ragazzi, ha firmato autografi, è rimasto semplice. Come persona ha fatto scelte molto forti, da uomo intelligente ha fatto sbagli ma è tornato sui suoi passi, ma sappiamo bene che da personaggio pubblico li paghi di più. Il presidente in un passaggio ha fatto riferimento alle vicende burocratiche che Maradona deve risolvere, è importante che l’immagine torni ad essere sana prima di un ingresso in società. Personalmente credo sia difficile perché De Laurentiis ha le idee chiare, o lo si ama o lo si oda. Con lui ho un bellissimo rapporto anche se quando parliamo di cucina spesso litighiamo (ride, ndr). Di calcio, invece, parliamo poco. Ma la convivenza con Diego la vedo dura: Maradona è un battitore libero, nel calcio come nella vita va per la sua strada, anche se i tempi sono maturi per regalare a questa città una figura diversa di Maradona, magari come manager. Mi auguro che questa cosa possa succedere, Diego ha bisogno dell’affetto della gente e di una città che lo adora”.

SALVATORE CAIAZZA, giornalista de Il Roma: “Il Napoli può lottare per lo scudetto, lo dicono i numeri. La Juve non è la stessa dell’anno scorso, quando vinse il derby e non s’è più fermata. Quest’anno ha perso meritatamente già quattro partite. Roma e Napoli possono approfittarne. Il Milan è una squadra che non molla, se Ljajic avesse segnato il rigore del 3-0 avrebbero avuto qualche difficoltà di troppo. Anche col Napoli riuscirono a recuperare prima di perdere 4-2. A San Siro mancheranno due elementi importanti come Locatelli e Romagnoli, il Napoli se la giocherà. In queste prime partite gli azzurri hanno dimostrato di avere carattere e la pazienza delle grandi. Tonelli è il giocatore ideale per dare cattiveria ad un gruppo che si basa soprattutto sulla tecnica e sulla qualità. Sarri lo conosce bene e lo sta sfruttando anche sulle palle inattive. Mi auguro di rivedere presto Maksimovic in campo. Mertens continua a sentirsi titolare e fa bene per quello che sta facendo. Probabilmente Pavoletti partirà titolare contro la Fiorentina in Coppa Italia. Quello di amabsciatore è il ruolo ideale per Maradona al Napoli, sarebbe ideale per aumentare il fatturato, per girare il mondo, per portare il nome della società altrove, anche in oriente. Conoscendo De Larentiis, invece, non penso possa ricoprire un ruolo alla Iuliano o Vinicio come direttore sportivo o generale. Gabbiadini non va ceduto in prestito, sarebbe un errore, ma non va neanche svenduto. De Laurentiis fa bene a porre paletti ma non potrà cederlo per 25 milioni di euro, come richiede, dopo le difficoltà degli ultimi mesi”. 

CARLO CARIONE, giornalista Rai: “In estate la rosa del Napoli è stata puntellata in maniera valida, soprattutto in difesa e a centrocampo, dove ci sono due giocatori per ruolo. Inizialmente Sarri non ha fatto fatto troppe rotazioni, poi tutti hanno avuto il proprio spazio. Mertens falso nueve è stata una scoperta molto piacevole, ha fatto benissimo nel ruolo di prima punta. Fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato ai passaggi a vuoto della Juve. Ora per lo scudetto tutto può succedere anche se i bianconeri restano favoriti. Il problema della Juve è nella testa, loro sono partiti con l’idea e la voglia di vincere la Champions e probabilmente pagheranno questo aspetto in campionato. In Italia, infatti, si può perdere con tutti, ogni partita è difficile. La Serie A è il campionato più equilibrato d’Europa. Ovviamente chi insegue, Napoli compreso, non può più sbagliare. Dopo le difficoltà ora in attacco c’è grande abbondanza con Pavoletti e col ritorno di Milik. Col Real Madrid sarà la partita della vita, tutti vorranno esserci ed è ovvio che avvicinandoci a quella partita un minimo di distrazione potrà esserci da parte della squadra. Il mercato di gennaio raramente ha offerto valide possibilità che hanno prodotto risultati nell’immediato. Leggo che De Laurentiis sta già lavorando per giugno, probabilmente gli obiettivi individuati non sono disponibili nell’immediato. Probabilmente spera di poter ritagliarsi un posto nel Napoli, non so se ci saranno realmente le possibilità. De Laurentiis è un grande imprenditore, ha saputo entrare nel mondo del calcio e non sta rischiando nulla dal punto di vista economico ma è per questo che dubito possa crescere ulteriormente. Per vincere ci vuole di più e non so se c’è volontà di riuscirci”. 

MIRKO CALEMME, corrispondente in Italia di Diario AS: “Al San Carlo è stata una serata bellissima per la presenza di Maradona, probabilmente dal punto di vista artistico è stata diversa da come me l’aspettavo, forse si poteva fare qualcosa in più. Diego è uomo spettacolo ed è stato mattatore, ha fatto salire sul palco vecchi amici e compagni, mancava stranamente Bruscolotti. Il finale è stato particolare e reso bello solo dal messaggio che Diego ha dedicato a suo figlio per l’assenza negli ultimi trent’anni. Emozionante il ricordo dei suoi genitori, Maradona avrà pianto tre volte durante la serata, la sua grandezza è questa: non ha tremato su un palco simile. Il Napoli deve creare un rapporto col suo passato, non esiste società che non abbia storici calciatori nell’organigramma. Maradona al Napoli potrebbe essere decisivo anche sul mercato per convincere determinati calciatori ad accettare gli azzurri. Un po’ a sorpresa s’è fermata la striscia d’imbattibilità del Real Madrid con la sconfitta sul campo del Siviglia. La squadra spagnola è forte, gioca bene ed ha grande intensità. Ha sorpreso l’esordio di Jovetic che ha segnato due gol ai blancos. A Madrid si parla relativamente di Napoli, gli addetti ai lavori stanno seguendo molto gli azzurri, qualcuno teme il colpaccio perché gli spagnoli spesso soffrono con le italiane e il ritorno al San Paolo potrebbe essere un ostacolo in più per la squadra di Zidane”.

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