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IL PERSONAGGIO – Marek Hamsik, la bandiera non sventola più

hamsikSono passati ormai quasi sette anni dal giorno in cui un giovane e promettente centrocampista messosi in luce con la casacca del Brescia veniva prelevato dal neopromosso Napoli di De Laurentiis e Marino per appena 5.5 milioni di euro. Il giovane era Marek Hamsik, slovacco dalla personalità pacata ma, a dispetto dei suoi vent’ anni,di grande temperamento. Tra la città di Partenope e il talentuoso Marek è colpo di fulmine … Napoli lo adotta riservandogli  un posto speciale nel cuore e il numero 17 azzurro ricambia la stima e l’ affetto col suo innato talento tradotto in strabilianti prestazioni e attraverso il crescente attaccamento alla maglia e al popolo azzurro che ben presto lo porterà a  dichiarare “Napoli è casa mia!”.  Ne è passata di acqua sotto i ponti da quei giorni … e  tra l’ andirivieni di giocatori e tecnici Marek Hamsik è rimasto, dopo la cessione durante lo scorso mercato di gennaio di Paolo Cannavaro al Sassuolo,  l’ unico superstite di quel Napoli che tornato nella massima serie dopo sei anni di calvario in campionati di serie inferiore cercava il riscatto, uno dei pochi campioni che il club azzurro ha potuto vantare in questi anni a non lasciarsi abbagliare dalle lusinghe del dio danaro e da prospettive di facili trionfi,  e che  è restato a casa rinunciando a tante cose in cambio dell’ affetto sconfinato del suo popolo e dell’ unico successo che Napoli nel maggio del 2012 gli ha regalato, una Coppa Italia di cui lo slovacco napoletano porta i segni sul corpo oltre che nel cuore. Ma si sa che a volte i percorsi dell’ esistenza diventano tortuosi e così il rendimento  del  devoto capitano nell’ anno dell’ esordio di Rafa Benitez  sulla panchina azzurra, dopo un inizio di campionato che pare essere il preludio a un’annata eccezionale,  progressivamente cala e, complice l’ infortunio al piede patito lo scorso novembre lasciandolo fuori oltre un mese, non riesce più a deliziare le platee con la sua classe sopraffina, i devastanti inserimenti sua principale peculiarità e  le eleganti giocate da campione. Ci si interroga da mesi sulle ragioni di un’ involuzione che ci consegna l’ ombra del  fuoriclasse a cui eravamo abituati .. abulico, spesso fuori dal gioco e incapace di realizzare anche ciò che era per lui naturale ed ovvio fino a non molto  tempo fa; si è ipotizzato che l’avanzamento di posizione dello slovacco azzurro in nome del modulo beniteziano che prevede un centrocampo a 2 in cui per Marek pare non esserci più posto, abbia penalizzato oltremodo quest’ ultimo privandolo dei suddetti inserimenti che in tempi non lontani lo hanno reso efficace e distruttivo, e c’è chi addirittura asserisce che colui che Lampard e Gerrard avevano indicato come proprio erede non sia gradito all’ allenatore spagnolo… ma i pareri discordanti in merito non sono in alcun senso illuminanti e non saranno d’ aiuto ad un campione che deve solo riacquistare la fiducia in se stesso e nei propri mezzi… “Sto facendo fatica ma devo uscirne fuori da solo” dirà lo slovacco con la disarmante onestà che da sempre lo contraddistingue al termine dell’ ennesima prova opaca di Europa League contro il Porto  “Faccio fatica a giocare, si vede che non sono quello di prima. Devo ritrovarmi, la condizione fisica è buona. Devo solo ritrovare me stesso“… Non cerca attenuanti  Marek dunque ma si assume pubblicamente le responsabilità dell’ attuale inefficacia delle sue prestazioni, chiedendo tacitamente tempo a quella Napoli che sa essere spietata a volte ma tante altre volte umana e che oggi invece delle critiche dispensa copiosi applausi alla sua inamovibile bandiera,applausi che hanno il calore di un abbraccio e da cui il buon Marek siam certi si lascerà animare.

Tilde Schiavone – Pianetazzurro.it

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Tilde Schiavone

Sono una persona che riesce a star bene con se stessa solo se intorno a lei c' è armonia, questo è il motivo per cui cerco di risolvere i conflitti esistenti tra le persone che mi circondano;non amo i gioielli, specialmente quelli costosi, preferisco gli accessori di poco valore; non amo ricevere in regalo i fiori recisi: preferisco ammirarli nei giardini dove compiono il loro naturale ciclo vitale e non nei vasi dove hanno vita breve..Amo il blues,il canto del dolore, e il mio sogno è raggiungere un giorno quei luoghi che lo hanno visto nascere; Amo gli indiani d' america, la loro spiritualità e la loro cultura. non vivrei senza i dolci e la pizza. Sono campanilista, napolista, meridionalista ...maradonista. Adoro gli animali, ritengo che non siano loro le bestie e sono vegetariana. Non mi piace parlare, quel che sento preferisco scriverlo, so esprimermi meglio con una penna in mano anziché dinanzi a un microfono, amo inoltre il folclore della mia terra e cerco, attraverso l' Associazione Culturale Fonte Nova d cui sono Presidente, di preservarlo e diffonderlo ... e duclis in fundo AMO LA MIA NAPOLI, senza se e senza ma, ringrazio Dio perchè ha fatto sì che nelle mie vene scorresse il sangue del Sud!