AZZURRI PER SEMPRE

AZZURRI PER SEMPRE – Bruno Pesaola dalla A alla Z

Sabato allo stadio Olimpico si sfideranno Fiorentina e Napoli per la finale di Coppa Italia. E’ doveroso ricordare un calciatore che ha indossato la maglia azzurra e come allenatore ha guidato sia il Napoli che la Fiorentina, Bruno Pesaola.

A = ARGENTINA

Bruno Pesaola nasce a Buenos Aires il 28 luglio 1825 da genitori italiani emigrati in Argentina. Proprio in Argentina nasce il suo famoso soprannome Petisso(piccoletto). Inizia a giocare nel Dock Sud di Buenos Aires e successivamente nel 1947 approda in Italia per giocare nella Roma allenata da Fulvio Bernardini.

B = BOLOGNA

Diventa allenatore del Bologna nel 1972. Con il presidente dei felsinei Conte, trascorre intere nottate giocando a poker non disdegnando un goccio di Whisky. Con il Bologna in quattro stagioni solo una volta si piazza dopo il 7° posto e vince la sua seconda Coppa Italia nel 1974 in finale contro il Palermo. Ritorna a Bologna nella stagione 1977/1978 in tempo per evitare la retrocessione. A Natale del ’78 viene esonerato da Conti.

C = CAPPOTTO

Famoso il suo cappotto che indossava sia d’inverno che in primavera negli anni ’60 del Napoli di Sivori e Altafini. Per Pesaola era un portafortuna.

D = DOMENICA SPORTIVA

Per anni la più popolare trasmissione sportiva ha riproposto nella sigla iniziale una sua stupenda rete realizzata col Napoli contro il Milan. “Ho segnato più gol di Pelè!” amava ripetere il “Petisso”.E = ELLAS

Nella stagione 1979/1980 vive l’esperienza di essere uno dei primi tecnici ad allenare all’estero. Approda infatti in Grecia, ingaggiato dal Panatinaikhos intenzionato a contrastare l’Olympiakos. Pesaola ottenne risultati importanti sfiorando la vittoria del titolo.

F = FIORENTINA

Dal 1968 al 1971 allena la squadra viola, vincendo nella stagione 1968/1969 l’unico scudetto della sua carriera, sia come allenatore che come giocatore. A Firenze trova una squadra giovane composta da giocatori come De Sisti, Merlo, Esposito e Rizzo. Pesaola lancia in prima squadra Luciano Chiarugi, la Fiorentina disputa un gran campionato contro squadre come il Cagliari di Riva, il Milan di Rivera e l’Inter di Mazzola. Il 10 maggio 1969 in un indimenticabile Juventus-Fiorentina terminata per 0-2,  diventa Campione d’Italia. Nella stagione successiva i viola conquistano il quinto posto e l’avventura del “Petisso” a Firenze si conclude il 13 gennaio 1971; la Juventus vince per 2-1, lasciando la Fiorentina all’ultimo posto.

G = GENOVA

Chiude la carriera da calciatore con la maglia del Genoa a 36 anni. Con i grifoni colleziona 20 presenze e 5 gol.

H = HOTEL

Nei ritiro del sabato, Pesaola amava conversare con i giornalisti e tra un whisky e una sigaretta. Confermava tutto il suo valore come conversatore tra i tavolini degli alberghi di mezz’Italia.

I = ITALIA

Per quanto riguarda la Nazionale, Bruno Pesaola esordisce in Nazionale B l’11 dicembre 1953 ad Instanbul nella partita contro la Turchia. Il 26 maggio 1957 veste la maglia della Nazionale maggiore a Lisbona contro il Portogallo. Reduce dalla pesante sconfitta per 8-1 subita dalla Jugoslavia, il tecnico Alfredo Foni decide di far giocare il “Petisso”, ma la partita termina 3-0 per il Portogallo.

L = LOUSTAU

E’ stato forse Felix Loustau del River Plate ad ispirare il giovane Pesaola; nelle giovanili del River Plate ha giocato anche con uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi: Alfredo Di Stefano.

M = MAQUINA

Pesaola s’innamorò del calcio ammirando “La Maquina”, soprannome dato alla squadra River Plate negli anni ’40 formata dall’attacco composto da Lostau, Pedernera, Labruna e Nestor Rossi.

N = NAPOLI

All’ombra del Vesuvio è calciatore, allenatore e osservatore. Il Napoli lo acquista nel 1952 e gioca fino al 1960 collezionando 240 presenze e 27 reti. Il suo ruolo era quello di ala d’attacco, a fine carriera però si sposta a centrocampo. L’avventura al Napoli come allenatore inizia nel corso del campionato 1961/1962. Viene chiamato da Achille Lauro a guidare gli  azzurri e sostitusce in panchina Fioravante Baldi. Pesaola trova un Napoli con solo 18 punti in classifica, ma riesce ad ottenere la promozione in serie A con un solo punto si vantaggio su Lazio e Verona. Storica la sua vittoria della Coppa Italia alla guida di una squadra di Serie B. battendo in serie Torino, Roma, Mantova ed in finale la S.P.A.L. per 2-1 all’Olimpico di Roma. Nella stagione 1964/1965 torna sulla panchina del Napoli di nuovo in Serie B, e conquista nuovamente la promozione in massima serie. Da quel momento iniziano gli anni d’oro di Sivori e Altafini conquistando in tre anni un terzo, un quarto e un secondo posto. Dopo aver allenato Fiorentina e Bologna, Pesaola torna al Napoli nella stagione 1976/1977; arriva in semifinale di Coppa delle Coppe persa a Bruxelles contro l’Anderlecht. La sua ultima stagione alla guida del Napoli è la 1982/1983, dove la squadra è di nuovo in zona retrocessione; il “Petisso” riesce ad ottenere la salvezza.

O = ORNELLA

La sua adorata moglie. Viene eletta “Miss Novara” negli anni in cui Pesaola militava nella compagine piemontese. Il “Petisso” se ne innamorò immediatamente sposandola quasi subito. La loro unione, felicemente allietata dalla nascita del figlio Diego, è stata bruscamente interrotta nel 1985 quando la signora Olivieri in Pesaola è stata portata via da un brutto male. Per Pesaola è stato il più grande dolore della vita.

P = PORONGO

Ad una domanda rivoltagli per sapere i prossimi movimenti di mercato del Napoli, Pesaola rispose che il club azzurro stava seguendo un giovane argentino chamato Porongo. Successivamente si scoprì che era tutto uno scherzo ai danni di un giornale cittadino.

Q = QUATERNA

Il 23 settembre 1965, nella trasferta contro il Bologna Campione d’Italia 1964, Pesaola schierò una quaterna  di atttaccanti:  Sivori, Altafini, Montefusco e Canè. La partita fu vinta per 1-0 con un gol di Altafini.

R – ROMA

Prima squadra italiana in cui ha giocato Pesaola. Con la maglia giallorossa dimostrò subito le sue qualità. Dopo un infortunio al perone destro, subito a Palermo, nel 1950 la Roma lo cede al Novara temendo forse di non rivederlo ai livelli migliori.

S = STUDEBAKER

Macchina del figlio dell’Ambasciatore Argentino a Roma, con il quale andava a prelevare le ballerine all’uscita del Teatro Valle. Siccome all’epoca il Petisso non era ancora sposato non si lasciava pregare per togliersi qualche soddisfazione!

T = TORINO

Città in cui vinse lo scudetto con la Fiorentina, nella gara vinta contro la Juventus.

U = UNDICI

Il suo numero di maglia d’origine era quello dell’ala sinistra. Quello che chiude la formazione: l’11.

V= VITTORIE

1 scudetto con la Fiorentina (1964), 2 Coppa Italia (Napoli 1962, Bologna 1974). 2 promozioni dalla B alla A (Napoli 1962 e 1965).

Z= ZIBALDONE

Ha un figlio Diego, Regista teatrale. Ha sempre avuto ottimi rapporti con la stampa; celebre è rimasta quella dell’indomani di un fortunoso pareggio conquistato a Bergamo con l’Atalanta. Ad un giornalista che rimproverava la tattica eccessivamente difensivistica, quando invece aveva dichiarato che avrebbe impostato una partita d’attacco, Pesaola rispose: “bè, vuol dire che ci hanno rubato l’idea!”. Ha giocato anche con il più grande attaccante italiano di tutti i tempi, Silvio Piola (290 gol), con la maglia del Novara, servendogli numerosi cross. Nel 2009 riceve la cittadinanza onoraria di Napoli e vive ancora oggi a Napoli perchè il vero amore non si dimentica.

Mariano Potena

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