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Milan, Galliani: ”Sei punti per l’Europa”. Van Basten: “Seedorf? Serve più esperienza”

MILANO – Sei punti con Atalanta e Sassuolo. E’ l’obiettivo minimo per il finale di campionato del Milan e per Clarence Seedorf a caccia di una difficile riconferma sempre più svincolata dai risultati del campo, ma appena all’ultima parola di Silvio Berlusconi. Adriano Galliani non parla del tecnico, confermando la freddezza che sta contrassegnando questa primavera rossonera: “No, no, non parlo, mercoledì è il giorno del silenzio. Se la domanda è quella degli ultimi due mesi non parlo”, ha detto l’ad rossonero prima dell’assemblea della Lega Serie A, ennesimo rinvio di una dichiarazione chiara sulla posizione di Seedorf.

DONADONI PER L’EUROPA LEAGUE – Più loquace il manager brianzolo sulla volata Europa League: “Dipende da noi e dipende dagli altri, ci saranno dei confronti diretti. Noi dobbiamo fare sei punti perché secondo me ce ne vogliono almeno 60 per andare in Europa League. Secondo me è fondamentale Torino-Parma, più di Inter-Lazio. Il Parma ha i nostri stessi punti ma ha gli scontri diretti a favore, se dovesse fare sei punti andrebbe in Europa League. Dobbiamo fare 6 punti e vedere quelle davanti cosa faranno. Ad occhio e croce facendo 60 punti dovremmo andare in Europa League”. Proprio il Parma di Roberto Donadoni, uno dei candidati alla successione di Seedorf, insieme a Pippo Inzaghi e Luciano Spalletti.

“SEEDORF? SERVE ESPERIENZA” – Con Seedorf non è tenero nemmeno il connazionale Marco Van Basten (non lo è mai stato da quando l’ex numero 10 è diventato allenatore del Milan). “Essere calciatore o allenatore è una bella differenza: da tecnico devi comandare, devi indicare  –  dice l’ex fuoriclasse olandese a Sky Sport  –  di là devi giocare e basta. Se avessi la possibilità di scegliere una persona per risollevare un club, come il Milan, sceglierei una persona con più esperienza rispetto a Clarence”. Un orientamento che, secondo Van Basten, dovrebbe essere seguito anche per l’eventuale successione di Seedorf: “Inzaghi o Donadoni? Lo dicevo prima, per guidare il Milan serve esperienza. Donadoni sono anni che fa l’allenatore e ce ne ha molta per guidare un club complicato come quello rossonero. Sarebbe lui la mia scelta, anche se Inzaghi è un tecnico con talento e meriterebbe possibilità, ma forse con più tempo”. Infine un consiglio a Mario Balotelli: “E’ un fuoriclasse, è assolutamente un fuoriclasse, ma per diventare campione serve più testa”. 

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Fonte: Repubblica

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