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Bolognamania: sperando nell’allineamento dei pianeti

08 maggio alle 03:30

L’attacco dei disastri colpisce ancora. Genoa-Bologna 0-0 e rossoblù sempre più verso il baratro a 180 minuti dal termine del campionato: con i risultati dell’ultima giornata la salvezza è a -2 (-1, più lo scontro diretto perdente contro il Chievo), il contatto con il Sassuolo sembra ormai perso e l’unica ricetta possibile per rimanere in serie A è l’en plein tra Catania e Lazio, ovvero fare sei punti in due partite per una squadra che ne ha fatti ventinove in trentasei. Arduo. Qualcuno, in queste ore, sta puntando il dito contro Roma e Fiorentina, sconfitte clamorosamente da Catania e Sassuolo, ma meglio guardare in casa propria – resta il fatto che Rudy Garcia ha perso un’occasione per tacere, prima di Catania – e badare a ciò che è successo a Marassi, con il Bologna incapace di segnare anche a un Genoa…non irresistibile, ecco. 

Bianchi l’ha sparata alta con tutta la porta a disposizione e il redivivo Paponi – che ormai Ballardini mette in campo quasi per disperazione – ha calciato su Perin la palla di potenziali tre punti d’oro. Purtroppo, è un atroce dejà vu che va avanti da tutta la stagione: il Bologna e il gol sembrano due rette parallele destinate a non incontrarsi mai. La squadra non segna, l’attacco in primis non segna – già scritto e riscritto ma giova ripeterlo: è il peggiore d’Europa per bottino di reti delle punte – e da quando è stato ceduto a febbraio Alessandro Diamanti le reti sono state la miseria di sette, di cui due su rigore, in quattordici partite. E’ vero che spesso l’attacco fa vendere i biglietti e la difesa vince i campionati, come si dice negli States, ma se non segni mai, mai e poi mai, c’è ben poco da fare.

Serve un allineamento dei pianeti, per permettere a questo disastrato Bologna di fare gol. E contestualmente, serve dunque che i pianeti si allineino per portare i rossoblù alla (immeritata) salvezza. Al di là degli eventi sul campo per portare la squadra a segnare, servono anche diversi incastri con la lotta Europa League e diciamo che non sarebbe decisivo ma molto prezioso che la Lazio all’ultima giornata non si giocasse più nulla e che le due milanesi avversarie di Chievo e Sassuolo fossero ancora in ballo per i rispettivi obiettivi. Ma meglio non guardare così avanti: prima c’è il Catania da battere e visto quanto sono bagnate le polveri rossoblù già questo assume i contorni del miracolo per una squadra che non vince da due mesi. Sta ai pianeti, ovvio, muoversi nella giusta direzione, nell’unico modo che permetta a questa squadretta senza qualità né carattere di salvarsi, altrimenti sarà serie B.

Fonte: CalcioMercato.com

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