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Nicita: “Papaveri e papere, un modo per divertirsi, i fatti di Roma? Nel 2004 De Santis sarebbe finito in galera”

MAURIZIO NICITA, giornalista de ‘La Gazzetta dello Sport’, è intervenuto a “NAPOLI MAGAZINE”, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi sul Calcio Napoli proposti da NapoliMagazine.com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14.40 alle 16.00, con Michele Sibilla e Antonio Petrazzuolo in conduzione, per il consueto punto sugli azzurri. Ecco quanto ha risposto alle domande del giornalista Sergio Curcio: “Papaveri e Papere è un modo per divertirsi un po’ sulle esperienze vissute, insieme al collega Massimo Arcidiacono. Abbiamo mutuato il titolo dalla canzone di Nilla Pizzi, dove i Papaveri sono i presidenti e le Papere, invece, sono le dichiarazioni più divertenti rese dai primi. In questo lavoro, molto divertente, abbiamo rivalutato le figure di vecchi presidenti, che poi, sono anche le più romantiche. Quei presidenti, prima di tutto, ci rimettevano di tasca propria, una rarità oggi e poi, erano legati a filo doppio con il territorio, ad esempio Massimino poteva essere solo presidente del Catania, così come Sibilia dell’Avellino e Rozzi dell’Ascoli. Oggi, invece, ci sono solo business man, casomai in cerca di pubblicità e di esempi se ne potrebbero fare tanti. Ero ad Avellino quando moriva Sergio Ercolano, così come ero nella mia Catania quando veniva ucciso l’ispettore Filippo Raciti ed oggi, come ieri, continuo a vedere tanta ipocrisia e null’altro. Credo che questo libro, senza alcuna pretesa letteraria, sia lo spaccato dell’Italia di oggi, con tutte le sue contraddizioni. È chiaro che questo paese oramai è diviso in tribù e sta peggiorando sempre di più, basta andare sui social network, che propongono tante cose buone, per capire a che punto siamo arrivati. Le regole ci sono e se venissero applicate il signor De Santis nel 2004, sarebbe finito in galera dopo aver impedito di giocare il derby tra Roma e Lazio. Tutto è perfettibile e Conte come Mourinho, ha capito che da questa Juventus sarebbe difficile ottenere di più, ciò premesso, credo che il Napoli abbia fatto un primo salto di qualità con l’arrivo di Benitez. Quello che non mi ha convinto è l’organizzazione difensiva e la continuità che è mancata, ma non è detto che ci vogliano top player per migliorarla, perché, secondo me, si deve partire da una seria autocritica per non commettere gli errori commessi in questa stagione e poi, naturalmente, anche gli uomini giusti per completare l’organico”.

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