Conte, Mazzarri e (forse) Seedorf. Se in panchina va il compromesso

MILANO – Tutti insieme, ma non appassionatamente. Sembra questo il destino comune del rapporto tra le tre grandi del nord e i rispettivi allenatori. Conte alla Juventus, Mazzarri all’Inter e Seedorf al Milan. Tre casi di tecnici che resteranno – o potrebbero restare, nel caso dell’olandese il condizionale è ancora consigliato – sulle loro panchine, ma senza l’entusiasmo necessario a partire leggeri nella prossima stagione, quasi ostaggio di situazioni differenti ma comunque capaci di seminare ostacoli prima ancora del via. Le vicende di Conte e Mazzarri hanno qualcosa di simile, diversa invece la questione Seedorf.

CONFERMA ESSENZIALE – L’allenatore dei tre scudetti consecutivi si è preso qualche giorno di riflessione e la società ha fatto lo stesso. Una fase caratterizzata da dichiarazioni contrastanti da parte di dirigenti e calciatori che riflettevano la fluidità delle posizioni. Alla fine Andrea Agnelli e Conte hanno trovato la quadratura del cerchio, ma probabilmente con un’intesa che sa di compromesso temporaneo. Lo dimostra anche il tweet essenziale che ha fatto da annuncio: “Stagione 2014-15, allenatore Antonio Conte”. Non è proprio una dichiarazione d’amore spassionata. Da un lato difficile trovare un’alternativa all’allenatore tre volte Campione d’Italia, dall’altro complicato individuare una sistemazione migliore della Juventus. Così è arrivata la conferma, ma al momento l’orizzonte è di dodici mesi e non ci saranno rivoluzioni sul mercato in grado di assicurare il salto di qualità internazione della squadra bianconera.

DUBBI RECIPROCI – Anche in casa Inter qualche dubbio è venuto a Mazzarri. L’allenatore di San Vincenzo è arrivato al 5° posto al termine di una stagione complicatissima, caratterizzata da un cambio di proprietà epocale dopo 18 anni di gestione Moratti. L’ex tecnico del Napoli forse avrebbe voluto che questo particolare venisse evidenziato meglio, in modo da far capire a tutto l’ambiente che non era assolutamente agevole tenere la barra a dritta in mezzo a questo mare agitato. Potrebbe spiegarlo domani in conferenza stampa a San Siro, appuntamento per il bilancio di fine stagione dopo che sabato, alla vigilia della trasferta col Chievo, era stato il ds Ausilio a parlare alla Pinetina. L’anno prossimo, secondo Thohir, dovrebbe essere quello del ritorno in Champions League. Ma arriveranno i rinforzi necessari? Mazzarri farebbe i salti di gioia se gli venisse recapitato l’uomo essenziale al suo tipo di gioco: Hamsik. Il toscano è un allenatore avveduto e pratico: ha più volte ribadito nel corso della stagione che gli obiettivi devono essere rapportati agli elementi a disposizione. E vorrebbe che questo concetto fosse il più chiaro possibile a tutti. Sarà l’estate a dire se scoccherà qualche scintilla in più con la proprietà. Ovviamente aiuterebbe il prolungamento del contratto di Mazzarri in scadenza a giugno 2015. Per ora anche all’Inter il matrimonio prosegue con qualche reciproca perplessità.

DECISIONE DA PRENDERE – A Milanello invece bisogna ancora capire con sicurezza se Seedorf andrà oltre questi primi mesi di fidanzamento. L’olandese resiste con tenacia notevole. Il pressing ambientale non lo ha spinto a mollare. L’appiglio principale è il contratto fino a giugno 2016 (più lungo di quello di Conte e Mazzarri) che per le casse della società equivale a un esborso già previsto di 10 milioni lordi in due anni. Un motivo sufficiente a soppesare bene l’ipotesi di un esonero, non preceduto da una risoluzione consensuale che diminuisca questa spesa (passaggio difficilmente percorribile). Seedorf sa che il tempo gioca a suo favore, un po’ come successo un anno fa con Allegri. L’ex numero 10 spera che Berlusconi, dopo aver smaltito le Europee, possa tornare a concentrarsi sul calcio. E, una volta sgombrato il terreno dalle priorità degli ultimi mesi (processi, politica), possa sostenerlo come aveva fatto a gennaio al momento dell’investitura a successore di Allegri. In quel caso sarebbe necessario un armistizio tra Seedorf e Galliani, freddissimo verso l’olandese negli ultimi due mesi. La condizione del allenatore milanista è più traballante rispetto a quella dei colleghi di Inter e Juventus. Sullo sfondo c’è anche un candidato forte alla sostituzione: Roberto Donadoni. La decisione arriverà settimana prossima quando Berlusconi sarà a Milano per visitare la nuova sede. Per ora anche Seedorf può interpretare benissimo questo copione: tecnici e squadre quasi costretti a convivere tra contratti che impediscono rotture sconvenienti e mancanza di alternative. Le tre grandi del nord per adesso vanno avanti così.  

serie A

Protagonisti:
antonio conte
clarence seedorf
walter mazzarri
Fonte: Repubblica

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