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Football Leader, ad Aurelio De Laurentis il premio financial fair play

Uno dei momenti più attesi è arrivato. Football leader ha premiato in piazza Duomo ad Amalfi, in una cornice di pubblico fantastica, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis che quindi fa bis, dopo quello vinto nella scorsa edizione.
Il presidente azzurro si è aggiudicato il premio Financial fair play, il numero uno dei bilanci in Italia. Dopo la premiazione, i giornalisti Ornella Mancini e Gianluca Di Marzio hanno condotto uno speciale talk show con un parterre d’eccezione: mister Eddy Reja, Davide Ballardini, Fulvio Collovati, Andrea Carnevale, il direttore di calciomercato.com Xavier Iacobelli.
Prima, il saluto di rito del’assessore regionale al turismo Pasquale Sommese: “Il turismo culturale coniugarsi con lo sport più bello, il calcio. La Campania è un museo a cielo aperto, è superfluo ricordare la nostra costa, straordinaria vederla dal mare. Coniugarla con i grandi eventi significa esaltare le nostre politiche, le nostre bellezze, la nostra passione.”
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De Laurentiis scatenato, commenta così il riconoscimento di football leader: “Questo è un premio che dovremmo dare a Platini perchè lui ce lo ha imposto. Se non ci fosse stato questo freno del fai play finanziario avremmo trovato un’altra soluzione. Non si fa altro che parlar male del calcio italiano. Dovremmo parlare male di quelli che hanno creato le condizioni affinchè il calcio italiano perdesse il confronto con Germania e Inghilterra. Ci hanno messo un tappo che non ci permette di autoregolamentarci. Noi siamo stati schiavi di un sistema sbagliato e continuano a guidarci per mano. Siamo Spa, abbiamo il fairplay finanziario ma poi non ci lasciano agire in libertà. Il mercato è reso asfittico da regole sbagliate.
Ci riempiamo la bocca di scudetti e champions. La verità è che ci sono club che hanno un fatturato cinque volte superiore al Napoli ma non vincono sempre. Arrivano secondi, quarti, quinti. Nella vita non si può sempre vincere. La cosa importante è tenere i conti a posto.”

A pochi giorni dall’inizio dei mondiali si è parlato di nazionale e dell’esclusione di Giuseppe Rossi che ha fatto molto discutere. Anche su questo, De Laurentiis ha le idee chiare: “Prandelli sotto pressione, ha una sua convinzione. Verratti ha dimostrato di poter giocare non solo in alternativa a Pirlo, ma anche più avanzato. Il pensiero del ct è questo: se Zeman sbagliava sulla difesa, non sull’attacco, se riesco a migliorare dietro, avendo Verratti, Insigne, Immobile davanti, ho una squadra bomba.”

Per Reja, “Prandelli ha fatto delle considerazioni visto l’infortunio di Rossi dell’ultimo periodo. Vedo bene Cerci, Insigne Balotelli come terzetto d’attacco”.

Ballardini, rilancia: “Ho allenato Rossi, Antonelli e Criscito. Non vendo un terzino sinistro in nazionale. L’unico mancino è Chiellini. Penso che Criscito o Antonelli potevano fare al caso nostro.
Per l’attacco uno fra Immobile e Balatolli, dietro Cassano o Insigne”.

Anche Andrea Carnevale si schiera con le scelte del tecnico, indiscutibili. “Ricordo benissimo quando dopo due partite da titolare Vicini fece giocare Schillaci. Ho accettato la sua scelta. Credo che la miglior coppia di attacco sia Insigne – Immobile”.

Non è dello stesso avviso Collovati, campione de mondo 82: “Pepito Rossi lo avrei portato ma va rispettata la scelta di Prandelli, è lui il ct. Bisogna superare il primo turno. Se lo superiamo, possiamo arrivare fino alla fine”.

Renzo Ulivieri presidente dell’assoallenatori, si sofferma sulle difficoltà che l’italia potrebbe incontrare in Brasile, soprattutto per la differenza di clima: “Si è provato a ricreare quel clima, con specifici allenamenti in quelle situazioni. Bisogna vedere quanto siamo stati capaci ad adattarci. Quando i climi sono quelli viene favorito chi abbia meno fisico, più tecnici. Anche le scelte dell’allenatore sono andate in questo verso”.

Sul finire, c’è un acceso dibattito tra Xavier Iacobelli e De Laurentiis, sul sistema calcio.
Il direttore di calciomercato.com “Il sistema calcio non funziona perchè se non capisce che la nazionale italiana è fondamentale per il calcio italiano, non si va da nessuna parte. Questo sistema non capisce che 20 quadre sono troppe, che i tifosi sono fondamentali. Non capisce che sul sito della Lega viene criticato il comportamento dei tifosi che contestano l’operato della squadra. No, non si può. Non funziona perchè al Parma, dopo che ha versato 13 milioni a febbraio, viene segnalato un problema il 30 aprile alle ore 14”.

La risposta di De Laurentiis non si fa attendere: “La lega ha preso le distanze da una federcalcio completamente sbagliata, dividendosi dalla lega di serie B, iniziando un percorso molto complesso. Se continuiamo a dire l’europa League non serve, ci sottrae dalla possibilità di competere per il campionato e nessuno lotta per una Champions che porta 6 squadre italiane, si blocca tutto. Sono bloccato con gli investimenti perchè ho i preliminari di Champions, perchè augurandomi di superarli, ho cinque giorni per gli investimenti.
Sbaglia Platini, Blatter, Abete, sbagliamo noi. Sbaglia Lotito che si accontenta di 18 squadre e non di 16”. Se non risolviamo i problema dei bacini di utenza continueremo a costruire cattedrali nel deserto.”

Prima della chiusura del talk show, acclamato da tutti fa il suo ingresso in piazza Oronzo Canà, Lino Banfi che domani (4 Giugno ndr) riceverà il diploma di allenatore ad honorem.

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