BRASILE 2014

BRASILE 2014 – L’italiano che ha disegnato la Coppa del mondo

Si chiama Silvio Gazzaniga ed è uno scultore di 93 anni. Ecco cosa ci racconta di quel 5 aprile 1971, quando decise di partecipare a un concorso della Fifa

Chiedi a un bambino, chiedi a tuo nonno, chiedi a una donna, chiunque la sa disegnare. La Coppa del mondo di calcio è un’icona che fa capolino da decenni nel nostro immaginario collettivo, brillando in notti magiche, in campagne pubblicitarie, in gadget a sfare. Ma chi sa che a disegnarla è stato un italiano? Il suo nome èSilvio Gazzaniga, scultore oggi di 93 anni, Ambrogino d’Oro, che ha disegnato la sua “bambina” (come ama chiamarla) nel 1971. Dovevamo conoscerlo.

Tutto avviene in una settimana: il 5 aprile 1971 la Fifa bandisce un concorso internazionale per la creazione di una nuova coppa. Il Maestro – come tutti lo chiamano – si chiude nel suo studio e… che cosa accade?

“Ero molto emozionato. Lavoravo nel settore da più di 30 anni, sa, avevo cominciato circa a 19 e ne avevo già 50. Ero direttore creativo della G.D.E. Licensee Bertoni per cui avevo già realizzato opere per molte Federazioni Sportive Italiane, ma un progetto così era l’occasione di una vita. La coppa scelta è stata quella che mi è uscita di getto dalla mano in poche ore al primo tentativo”.

Gazzaniga passa i giorni successivi a preparare un modello in plastilina perché il disegno non rende appieno la plasticità dell’opera. La giuria così la tocca, realizza la sua “fotogenia” televisiva e bellezza scultorea. E nasce il mito. In oro 18 carati, pesa 6.175 grammi, è alta 36,8 centimetri. E’ cambiata la sua vita da quel giorno?

“In termini quotidiani per nulla perché il concorso Fifa non prevedeva alcun compenso per lo scultore. Ma da lì in avanti i progetti hanno rincorso me (e Bertoni). Tante creazioni per Uefa, la Coppa del mondo di Baseball – Iban, la Coppa del mondo del Volley e altre coppe di innumerevoli Federazioni sportive del mondo sono arrivate senza tregua per anni e anni”.

Ci racconta qualche aneddoto di questa sua vita/avventura legata alla Coppa del mondo?

“Sono sempre stato in ombra, non sono mai stato a un’assegnazione del trofeo, sono troppo timido. Solo una volta nel 1982 mi hanno trascinato in Rai la notte dei Mondiali, i primi dove la mia coppa è stata vinta dall’Italia. Ho ancora lo spezzone del filmato. Ero seduto tra Nicolò Carosio e Candido Cannavò, due miti. Si vedono bene le mie mani ad artiglio con le unghie nei braccioli per la tensione di dover parlare in tv di fronte a tutta l’Italia e tra loro due. Dopo quella occasione mi sono letteralmente nascosto per anni nella mia casa in montagna e senza telefono tutte le volte che c’era una Notte Mundial”.

Lei è tifoso di calcio?

“Sono un tifoso moderato ma mi piacciono molto i Mondiali anche per vedere dove andrà la mia bambina. Dopo 93 anni vissuti a Milano non ho molta scelta: Milan!”.

Dove guarderà i Mondiali del Brasile? Un pronostico?

“Comodamente a casa mia. Non sono un esperto. Posso sperare per l’Italia ma un pronostico proprio non lo saprei fare”.

Nel 2038 la Coppa verrà sostituita da un nuovo trofeo perché si è calcolato che su questa finirà spazio per incidere il nome della squadra vincitrice. Abbiamo ancora tanto da sognare.

 WIRED.IT

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